Vaccini, dopo il caos in Lombardia Fontana cambia i vertici di Aria, il gestore delle prenotazioni

Vaccini, dopo il caos in Lombardia Fontana cambia i vertici di Aria, il gestore delle prenotazioni

Vaccini, dopo il caos in Lombardia Fontana cambia i vertici di Aria, il gestore delle prenotazioni


Nel fine settimana, a Cremona, su seicento prenotazioni solo in sessanta persone si erano presentate, colpa di SMS mai arrivati

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha deciso di sostituire il consiglio di amministrazione di Aria s.p.a. La decisione nei confronti dell'azienda regionale arriva dopo il caos nella gestione delle prenotazioni delle somministrazioni di vaccino anti Covid. "Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro" ha dichiarato il governatore. "In caso contrario azzererò lo stesso affidando all'attuale direttore generale la guida della società". Il tutto dopo che anche la vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti si era espressa duramente contro la società controllata dalla sua stessa regione: "L’inadeguatezza di Aria incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare" aveva twittato. "È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque trentamila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza".




Le parole di Fontana

Nell'annunciare la misura, Fontana ha aggiunto che "le situazioni di criticità come quelle che si sono verificate nel fine settimana offrono un'immagine distorta dei risultati che a oggi abbiamo raggiunto". Le situazioni in questione riguardano prenotazioni in tilt che hanno portato - come accaduto a Cremona - ad avere centri vaccinali deserti perché nessuno dei prenotati aveva ricevuto alcun tipo di indicazione. "I disservizi informatici che si sono registrati durante la campagna vaccinale, recentemente a Como, Cremona e in Brianza, hanno creato disagi a molti nostri cittadini" continua Fontana, "e inficiato il lavoro che tutti gli operatori, sanitari e non, che stanno impegnandosi con grande determinazione e professionalità nei diversi centri vaccinali".

La denuncia del Codacons

Dopo il disastro delle prenotazioni il Codacons ha diramato una nota in cui annuncia di aver presentato una serie di denunce alle procure di Milano, Cremona, Como, Monza e Varese. Lo scopo delle istanze, inoltrate anche alla Corte dei conti lombarda e all'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione, è quello di accertare eventuali "illeciti e conseguenti responsabilità nel caos delle vaccinazioni in Lombardia e nel caso della piattaforma Aria andata in tilt", anche accertando un'eventuale "ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio".


Il caso dei camici del cognato del governatore

L'azienda regionale per l'innovazione e gli acquisti era già finita al centro dell'attenzione dopo lo scoppio della pandemia da Coronavirus nel nostro Paese in seguito al caso di un lotto di camici passati per Aria e prodotti dalla Dama s.p.a., azienda di proprietà del cognato del presidente della regione Fontana, nonché, per il 10%, anche di sua moglie. Caso per cui l'ex direttore generale di Aria era stato sentito in procura, nel corso di un'indagine per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.


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