Volley, il sogno delle ragazze per la finale mondiale di domani

Volley, il sogno delle ragazze per la finale mondiale di domani

Volley, il sogno delle ragazze per la finale mondiale di domani


RTL 102.5 seguirà in diretta domani mattina la finalissima contro la Serbia

Paola, Miriam, Sylvia, Ofelia, Anna, Cristina soffrono, giocano e vincono. Insieme. A dieci mila chilometri di distanza dall'Italia e dalle polemiche che, puntuali, fanno seguito a un risultato sportivo di un azzurro misto di italiani di seconda generazione, il sogno della pallavolo femminile ha nomi e volti della Egonu, della Sylla, della Malinov, della Chirichetti. "Ma davvero pensate che quando ci alleniamo o stiamo in camera tra noi pensiamo 'tu sei bianca, tu sei nera'?", diceva Myriam Sylla un paio di giorni fa, lei palermitana nata da genitori ivoriani. Anche oggi che gli applausi in arrivo da Roma fino a Yokohama girano attorno al valore 'sociale' di una nazionale multietnica (anche se le tre 'coloured' sono tutte nate in Italia e la 'bulgara' Malinov a Bergamo), le azzurre finaliste al Mondiale in Giappone pensano un tutt'uno. "E' un sogno, e non vogliamo essere svegliate - ha urlato Sylla dopo la combattutissima semifinale con la Cina - Lo stiamo costruendo da cinque mesi, soffrendo e piangendo tutte insieme". Sylla in occasione della qualificazione alla semifinale aveva scherzato su Salvini. "Immagino stia facendo i salti di gioia...". Oggi i complimenti del leader leghista sono arrivati: "Grandi ragazze, l'Italia e' con voi...", ma poi il profilo twitter e' servito anche a rispondere a chi voleva dedicare la vittoria ai figli di migranti di Lodi: ""Vittoria da dedicare invece a tutte le donne e gli uomini di sport e di scuola, bianchi o neri che siano, che rispettano leggi e valori. Che tristezza...". Complimenti sono arrivati anche dal leghista Zaia, alla padovana Egonu, la 21enne schiacciatrice di Cittadella, figlia di nigeriani, diventata simbolo non solo sportivo di questa Italia. 
Ma a Yokohama, si pensa solo alla Serbia domani e al sogno"costruito tutte insieme". "Sono contentissimo, forse non mirendo ancora bene conto e sto tenendo tutte le emozioni dentrodi me - confessa il ct Mazzanti - Il sogno pero' e' ancora piu'avanti, ora dobbiamo pensare solo alla Serbia. Con la Cina, nelsecondo set abbiamo sprecato troppo in contrattacco, nel quartoabbiamo perso lucidita' nel cambio palla. Le ragazze pero' sonostate bravissime a restare in partita riuscendo a organizzarsitra di loro a livello tattico per riuscire a limitare leavversarie. Ora dobbiamo studiare la Serbia e vedere il matchgiocato contro l'Olanda. Cercheremo di individuare i loro puntideboli". "E' stata una partita difficile, ci e' voluto tantissimocoraggio - le parole di Paola Egonu, protagonista di una provamonstre con 45 punti messi a segno - Noi oggi abbiamo avuto piu'coraggio, piu' voglia e piu' cuore, domani contro la Serbia sara'un'altra partita difficile". "Felicissima" anche Cristina Chirichella, "e' una emozioneindescrivibile, adesso festeggiamo ma domani ci aspetta un'altrabattaglia per poter fare qualcosa di grande". "Arrivate a questopunto la stanchezza non si sente, penso che potrei cominciareun'altra partita - dice col sorriso piu' grande Anna Danesi -Sono ancora frastornata e avro' bisogno di qualche ora perrendermi conto di cio' che siamo riuscite a fare". "Non ci credoancora", chiude la schiacciatrice Miriam Sylla, che chiude aogni polemica ricordando "siamo un gruppo che ride e sogna. Ilcolore che conta e' quello della maglia". "Mi sembra un sogno. E'stata una partita non combattuta, di piu' - aggiunge - E' stataun gara incredibile, noi non mollavamo, loro non mollavano, e'stato bellissimo. Ci siamo aggrappate al nostro sogno. Domanisara' un'altra battaglia, abbiamo qualche sassolino da togliercicon la Serbia". Tutte insieme. 


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