Formula Uno, HAMILTON DAVANTI A VERSTAPPEN NEL MERCATO D’ARABIA. IL MONDIALE SI DECIDERÀ AD ABU DHABI

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BOTTAS SUL PODIO ALL’ULTIMO RETTILINEO DI UN GRAN PREMIO FOLLE CON TRE PARTENZE, SETTIMO LECLERC DAVANTI A SAINZ. A PUNTI GIOVINAZZI. BUFERA SULLA DIREZIONE GARA


È successo di tutto al Jeddah Corniche Circuit per il primo GP d’Arabia. Ci si aspettava una gara divertente su un tracciato tra i più difficili e belli del circus, è venuta fuori una gara impossibile da immaginare. Alla fine, la spunta Lewis Hamilton che, complice anche il punto assegnato dal giro veloce, si trova a pari punti con il rivale quando manca solo un weekend al termine di questo mondiale appassionante come non se ne vedevano da anni. Dopo una partenza pulita, il primo colpo di scena è arrivato al decimo giro quando Mick Schumacher finisce contro le barriere di curva 23. La Direzione Gara in un primo momento opta per la safety car e così diversi piloti si fermano per cambiare le gomme e passare alla mescola dura per arrivare fino in fondo. Tra di loro ci sono anche le due Mercedes, in quel momento in testa al gruppo, ma non la Red Bull di Verstappen che prosegue e si prende la leadership. Pochi istanti dopo la Direzione cambia idea ed espone la bandiera rossa fermando la gara. La motivazione? Ripristinare alcuni pannelli alle spalle della barriera che risulterebbero fuori posto. Si scatena la rabbia Mercedes perché a questo punto Verstappen è libero di cambiare le gomme e ripartire dalla testa. Si torna in griglia con i due rivali lì pronti fianco a fianco ma Hamilton ha uno spunto migliore, riesce ad infilare Verstappen che taglia la curva e si riprende la vetta davanti ad Ocon che aveva approfittato della baraonda per infilarsi. Ma nel frattempo alle loro spalle si scatena il caos con Perez che chiude troppo Leclerc e va a muro mentre Mazepin tampona Latifi. Nuova bandiera rossa e macchine nuovamente in pit-lane.


TRATTATIVA MASI-RED BULL

Durante la seconda pausa accade qualcosa di ancora più incredibile: il Direttore di Gara, Michael Masi, ha avviato una trattativa con il box Red Bull sulle posizioni di partenza del re-start. Al posto della penalità per il taglio di curva da parte di Verstappen, viene proposto Ocon in pole, Hamilton secondo e Verstappen terzo. Red Bull ha accettato puntando tutto sul talento dell’olandese che infatti al via infila i due avversari e si porta in testa. Va a muro anche Tsunoda che perde l’ala anteriore dopo un contatto con Vettel e la parte centrale della gara viene spezzettata da diverse (e insolitamente lunghe) Virtual Safety Car per pulire i numerosi detriti rimasti in pista. Giro 36, Hamilton ci prova ma Verstappen si difende oltre il regolamento. Dal muretto la comunicazione è ferma: “Dai la posizione a Lewis”. L’olandese esegue rallentando prima dell’ultimo rettilineo, una mossa furba che gli consentirebbe di sfruttare il DRS per rifarsi sotto subito. Lewis prova a ritardare il sorpasso e finisce col tamponare la Red Bull danneggiando la sua ala anteriore. Un’incomprensione tra i due che scatena nuove polemiche su un mondiale già incandescente ma che probabilmente comporterà una penalità per Hamilton dopo la gara. Poco dopo Verstappen riprova nuovamente la stessa manovra facendosi superare e risuperando il britannico subito dopo salvo poi lasciare nuovamente la posizione venendo anche accompagnato fuori pista dal rivale che viene ammonito dalla Direzione. Nel finale Verstappen molla completamente, complici anche le gomme ormai finite, e si accontenta del secondo posto. Alle loro spalle arriva Bottas infilando al fotofinish Ocon.


NON È FINITA QUI

Entrambi i piloti sono stati convocati dopo la gara dalla Direzione per un ulteriore analisi e valutazione della gara che sicuramente è stata corsa sul filo, per non dire oltre, del regolamento. La Red Bull ha presentato prove alla Direzione Gara per il mancato sorpasso di Hamilton su Verstappen con il conseguente tamponamento tra i due. Vedremo quel che succederà ma di certo c’è che ad Abu Dhabi i due arriveranno a parità di punti. L'unico precedete è del 1974, con la sfida Mondiale tra Emerson Fittipaldi e Clay Ragazzoni a pari punti alla vigilia del gran finale negli Usa, sul circuito di Watkins Glen. Il campionato fu poi vinto dal brasiliano Fittipaldi.


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