Il ceo di TikTok al Congresso americano, “l’app non è una minaccia per nessuno"

Il ceo di TikTok al Congresso americano, “l’app non è una minaccia per nessuno"

Il ceo di TikTok al Congresso americano, “l’app non è una minaccia per nessuno" Photo Credit: agenziafotogramma.it


L’amministratore delegato di TikTok ha spiegato come il social sia totalmente sicuro sotto ogni punto di vista

Shou Zi Chew, amministratore delegato di TikTok, è stato ascoltato al Congresso americano. Durante il suo intervento alla Camera ha cercato di tranquillizzare gli Stati Uniti sulla sicurezza del social network cinese. "Non saremo influenzati da alcun governo", ha affermato rispondendo alle domande dei deputati statunitensi, specificando che "la sicurezza è la nostra priorità. Non vendiamo dati ai broker. Siamo impegnati sul fronte della trasparenza". L’amministratore delegato ha anche sottolineato quanto la sua audizione fosse assolutamente sincera e trasparente nei confronti degli Stati Uniti. Cathy McMorris Rodgers, deputata americana, ha espresso la sua opinione, dichiarando che “TikTok dovrebbe essere vietato nel Paese”, sottolineando come gli Usa “meritino di conoscere la verità sulla minaccia che TikTok pone alla sicurezza nazionale e alla loro sicurezza personale”. La replica di Chew è stata quella di non aver visto alcuna prova sull’accesso della Cina ai dati degli utenti TikTok, smentendo di fatto l’accusa.


Le dichiarazioni di Shou Zi Chew

Shou Zi Chew ha spiegato ai parlamentari statunitensi come alcuni dati americani siano ancora accessibili al personale dell'azienda in Cina. "Oggi ci sono ancora alcuni dati che dobbiamo cancellare", ha detto alla Commissione per l'Energia e il Commercio della Camera, mentre illustrava un piano dell'azienda per portare tutti i dati americani fuori dalla portata della legge cinese. Rispondendo alla domanda di un rappresentante del Congresso sulla diffusione di messaggi su TikTok legati all'uso di oppioidi, il ceo ha affermato: "Io qui rappresento oggi TikTok e posso dirle che TikTok non permette uso di droghe". Il riferimento è a un gioco, chiamato Benadryl Challenge e diventato virale in cui si invitano i giovanissimi a stordirsi di psicofarmaci e farmaci antiallergici, un fenomeno che ha già provocato alcune morti.

L’opinione delle organizzazioni americane sui diritti civili

Più di quindici organizzazioni sui diritti civili e le libertà individuali hanno scritto una lettera destinata al Congresso americano, dove illustrano i motivi per cui il social non dovrebbe essere messo al bando negli Usa. Le realtà a favore dei diritti, tra cui National Coalition Against Censorship, Tully Center for Free Speech e American Civili Liberties Union hanno dichiarato che: “Metterebbe a serio rischio la libertà d'espressione sulla sfera digitale e rappresenterebbe un potente e preoccupante precedente in tempi di censura crescente sulla rete in tutto il mondo” aggiungendo di comprendere le preoccupazioni sul rischio sicurezza ma ritenendo che i problemi potrebbero essere affrontati senza ricorrere alla messa al bando.


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