Luigi Di Maio a RTL 102.5, Dimezziamo gli stipendi ai deputati

Luigi Di Maio a RTL 102.5: "Dimezziamo gli stipendi ai deputati"

Luigi Di Maio a RTL 102.5: "Dimezziamo gli stipendi ai deputati"


Il Vicepresidente della Camera è intervenuto questa mattina ai microfoni di "Non Stop News"

Parliamo subito del referendum del 4 dicembre e della bocciatura del TAR del Lazio al ricorso sul quesito.
Per noi il titolo della legge non rispecchia assolutamente il contenuto, come il titolo della buona scuola non rispecchia assolutamente il contenuto. Come il titolo della buona scuola non rispecchiava il contenuto, in fatti ha massacrato gli insegnanti, il titolo del Jobs Act ha creato solo più precariato, sono tutte leggi con bei titoli e pessimi contenuti. Il Movimento Cinque Stelle è schierato sul No e lo è perché in questi anni, dopo averci tolto il diritto di voto alle Provincie, alle Città metropolitane, cambiate legge elettorali come in Sicilia nei Comuni per provare a non far vincere il Movimento, adesso con questa riforma costituzionale ci toglieranno anche il diritto di votare il Senato. Un Senato della Repubblica in cui entreranno Consiglieri Regionali che diventeranno senatori con l’immunità parlamentare e non eletti da nessuno, chi ha gestito la Sanità negli ultimi quindici anni in Italia, adesso andrà in Senato con il titolo di senatore a fare leggi sulla Sanità. Questo è inaccettabile in un Paese in cui dovremmo avere più strumenti di democrazia, invece più si va avanti e più ci tolgono diritti di democrazia.


Per oggi è attesa la lettera della Unione Europea per avere chiarimenti sulla nuova legge di bilancio. Renzi l’ha definita fisiologica, il suo parere?
Dobbiamo fare un esempio: quello di un imprenditore che va in banca per farsi dare un prestito per la sua azienda, quindi si indebita, per comprare macchinari, fare più business, e poi ripagare il debito. Poi c’è quello che va in banca, fa un debito, si compra la Mercedes e l’anno dopo non ha più i soldi per pagare quel debito. Renzi sono due anni che ci sta indebitando per dei bonus che non creano sviluppo economico per ripagare il debito l’anno dopo, e questo ormai l’UE l’ha capito, noi abbiamo perso tantissima credibilità. Io credo che si possa fare deficit in questo Paese, ma per investimenti produttivi, ad esempio nella seria politica energetica che oggi ci vede ancora fermi al palo, dovremmo fare investimenti in rinnovabili che diano nuovi posti di lavoro e facciano sviluppare nuove piccole e medie imprese, per quello si può fare anche deficit. Io invece vedo deficit per dare qualche mancia elettorale in vista del referendum per provare a far vincere il Sì, lo ha già fatto in passato, lo ha già fatto prima delle amministrative, ma questo modo di gestire il debito dei cittadini italiani e dei nostri figli è criticabile, e l’UE lo sa.


Come valuta questo scontro tra Bruxelles e il Governo Italiano? Crede sia costruttivo?
A me sarebbe piaciuto lo stesso scontro però nei fatti, in passato, quando l’Unione Europea aveva detto che avrebbe ridistribuito circa 40.000 migranti dall’Italia in altri Paesi dell’Unione Europea. Noi avevamo anche votato questo provvedimento che faceva in modo che una parte dei migranti che erano presenti sul suolo italiano venissero allocati in altri Paesi dell’Unione, poi non se ne è fatto più nulla. Però il Premier Renzi oltre a protestare in conferenza stampa non è che abbia battuto i pugni sul tavolo quando era il momento, lui continua a dire che diamo venti miliardi di euro all’UE ogni anno e ne rientrano solo dodici, bene, ma allora passi ai fatti. Se questa UE che noi paghiamo venti miliardi di euro ogni anno non fa quello che dovrebbe fare, allora cominciamo a trattenere una parte del contributo economico che trasferiamo ogni anno e gestiamo la crisi migranti almeno con maggiore efficienza. Io vedo semplicemente un Presidente del Consiglio che inizia lo scontro con l’Unione Europea in vista di qualche campagna elettorale perché scontrarsi con l’Unione Europea fa consenso in questo Paese, e lo fa a giusta ragione perché ricordiamoci che l’UE che doveva proteggere il nostro mercato interno ha massacrato i nostri agricoltori con trattati come quello sulle arance marocchine o sull’olio tunisino. Io sono stato a Vittoria, che è il secondo mercato ortofrutticolo d’Italia, dove gli agricoltori sono nelle grinfie di debiti, delle banche, e stanno per chiudere bottega a causa di questi trattati scellerati.


Entriamo nel vivo dell’attrito delle ultime ore tra lei e il Premier. Cosa risponde a Renzi che le ha fatto le pulci sulle presenze in Parlamento dicendo che dovrebbe prendere il 37% dello stipendio perché ha questa percentuale di presenza in aula alla Camera.
Non si spiega perché in realtà io ho solo il 12% di assenze, il resto ovviamente, io sono un Vicepresidente della Camera, quando non voto, mi trovo o a presiedere o a svolgere un’altra serie di funzioni che mi vedono in missione. Infatti tre Vicepresidenti su quattro abbiamo circa lo stesso numero di voti in missione, quindi in linea, però questa questione delle presenze in aula la sta utilizzando il Presidente del Consiglio per non rispondere a una domanda: oggi e domani il Movimento Cinque Stelle porta alla Camera dei Deputati , in aula, una legge che dimezza lo stipendio dei Parlamentari. Cioè, quello che già fanno i parlamentari del M5S dimezzandosi l’indennità parlamentare e restituendo i rimborsi che non rendicontano, lo vogliamo applicare a tutti i Parlamentari della Repubblica. Il Presidente del Consiglio ha risposto "Ma io vorrei farlo in base alle assenze, vorrei pagare in base alle assenze" e va benissimo, però si parte dalla base dello stipendio dimezzato, perché oggi già esiste una norma alla Camera e al Senato per cui se non partecipi a una giornata di voti ti tolgono 250 euro, però se il tuo stipendio base è 10.000 lordi euro più rimborsi, capirai che 250 euro che ti tagliano sono relativi. Noi vogliamo sapere dal Presidente del Consiglio se domani il Partito Democratico voterà oppure no per questa proposta di legge che dimezza lo stipendio dei Parlamentari poi, se lo stipendio dimezzato lo vogliamo erogare sulla base delle presenze presentino un emendamento domani in aula, una proposta di modifica, e la discuteremo tutti quanti insieme. Invece domani sembra ci sia la volontà del PD di rimandare in commissione la proposta di legge, questo si traduce in "mi tengo tutto il malloppo" e questo è inaccettabile in un Paese in cui lo stipendio medio degli italiani è molto, assai inferiore a quello dei parlamentari.


Sui giornali si legge che con questa proposta taglia stipendi si verrebbero a risparmiare 87 milioni di euro, che non sono pochi, ma bastano a rimettere in piedi l’Italia? Quello dei costi della politica è davvero l’unico problema in Italia?

La questione dei costi è una questione importante perché, per esempio, il Presidente del Consiglio ha legato la nuova riforma costituzionale anche alla questione dei costi e con la nuova Riforma Costituzionale, che ci sono voluti due anni di lavoro e un referendum che si svolgerà il 4 dicembre dove spero vinca il no, si risparmieranno circa 50 milioni di euro. Noi con una legge da votare tre ora alla Camera domani e tre ore al Senato facciamo risparmiare 87 milioni di euro. Detto questo io penso che più che i risparmi sia importante il segnale, perché un Paese in cui le iniquità tra coloro che sono nelle istituzioni e i cittadini sono troppo alte, i cittadini non credono neanche nelle leggi che quelle istituzioni fanno. Pensiamo ad un pensionato minimo che vede un politico che dopo tre anni in Parlamento prende 8.000 euro di vitalizio, quando quel pensionato crederà nello Stato? Mai. Noi dobbiamo eliminare queste iniquità e drenare anche un po’ di risorse, perché tenga presente che i parlamentari del M5S tagliandosi lo stipendio hanno messo insieme 18 milioni di euro in tre anni, li abbiamo messi in un fondo per il credito a chi voleva aprire un’impresa, oggi esistono tremila imprese in Italia che danno seimila posti di lavoro agli italiani, non cambiano l’economia ma oggi ci sono dei cittadini che invece di espatriare hanno aperto un’azienda con i soldi degli stipendi dei parlamentari, e questa è una cosa rivoluzionaria che dà fiducia nello Stato e nelle istituzioni.

Le polemiche sulle sue spese, ha qualcosa da rimproverarsi o ritiene che siano attacchi funzionali agli avversari politici?
Io nei miei tre anni e mezzo in cui ho svolto il ruolo di Deputato e Vicepresidente alla Camera ho rinunciato a tutti gli stipendi aggiuntivi, a tutti i rimborsi aggiuntivi, e ho rendicontato ai cittadini, come tutti i Parlamentari del Movimento Cinque Stelle, quello che spendevo. Il risultato è stato che in tre anni ho rinunciato ad oltre 200.000 euro dei miei stipendi e ho speso 40 euro ad evento per i miei eventi sul territorio, perché questa è la media, 40-45 euro. Se questa cosa dei 40 - 45 euro merita la prima pagina allora voglio essere in prima pagina perché in due anni e mezzo ho restituito 200.000 degli stipendi che non mi spettavano, e non stiamo dicendo che la politica bisogna farla senza soldi, ma che i soldi sono troppi, ma che con un terzo dei soldi che entrano si può fare lo stesso politica, ci si può muovere sul territorio, si possono fare eventi, si può svolgere il mandato elettorale che ci hanno dato i cittadini.


I suoi errori, in particolare sul caso Roma, di cui va detto si è scusato particolarmente, possono averla bruciata in un’ottica futura di leadership, o il fatto di aver ammesso questi errori hanno rafforzato la posizione? Poi il rapporto con Di Battista: è un amico di Movimento o un possibile avversario per il futuro?

Sulla prima domanda credo debbano rispondere i cittadini italiani, io credo che quando si fa una leggerezza o un errore, si ammette la leggerezza fatta in buona fede e poi testa bassa e pedalare e si continua a lavorare per il Paese e per i cittadini italiani e per i problemi che ci affliggono: 11 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi per difficoltà economiche impongono una riforma della Sanità, dobbiamo sganciare i partiti politici dalla nomina dei dirigenti della Sanità, sennò questa Sanità non riparte più. Però è chiaro anche che saranno i cittadini a valutare quello che è stato il mio operato in questi tre anni e mezzo. Con Alessandro, è inutile dirlo, c’è un ottimo rapporto, siamo amici, ma soprattutto siamo un gruppo, quello del M5S in Parlamento, che ogni giorno porta avanti delle iniziative per provare a dare un’alternativa al vecchio sistema dei partiti. Questo ci affiata molto, ci fa lavorare, a volte ci sono delle differenze di vedute, ma l’obiettivo di tutti è comune.


La scorsa settimana c’è stata questa cena importantissima alla Casa Bianca tra Renzi e Obama che ha speso belle parole per Renzi. Secondo lei è stato un vero e proprio endorsement? Uno spot elettorale?

Diciamo che Obama non è la prima volta che interviene sul referendum di un altro Paese, è stato anche in Inghilterra a sostenere il "Remain" e poi ha vinto il "Brexit", adesso sostiene il "Sì" e quindi il fronte del "No" dovrebbe essere rincuorato. La cena con Obama rappresenta un po’ come ci vedono gli americani e lo stato americano nella politica estera, Berlusconi lo fecero parlare in Congresso per riempire le pagine dei giornali italiani qualche anno fa e fu accontentato, a Renzi hanno fatto fare una cena per riempire le pagine dei giornali italiani e dei TG ed è stato accontentato. In cambio ci chiedono di approvare trattati che distruggono il Made In Italy come il TTIP, di portare i nostri militari al fronte con la Russia. Io credo che con gli Stati Uniti ci debbano essere ottimi rapporti, però tutti sanno che quella cena è stato più un colpo di teatro che una possibilità di ottenere dei risultati per i nostri due Paesi. 


Il Caos in Campidoglio delle scorse settimane: non se ne parla più perché i media non ne stanno più parlando o sono finiti i pasticci?
Per quanto riguarda il caso Roma abbiamo avuto semplicemente la defezione di un assessore al bilancio che abbiamo sostituito, adesso è arrivato in forze anche un imprenditore Veneto che gestirà le partecipate come Assessore alle partecipate e le ottimizzerà, in tre mesi abbiamo recuperato già 11 milioni dal taglio agli sprechi e 9 milioni li abbiamo destinati agli studenti disabili delle scuole. Quindi si sta lavorando e forse è per questo che non se ne sta parlando più.



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