14 novembre 2021, ore 17:15
La Ducati fa il pieno sul podio con Jorge Martin, rookie dell’anno, e Jack Miller. Poi la festa per salutare la leggenda: Quartararo portabandiera, l’abbraccio dei colleghi, il muro giallo sugli spalti e la festa al box
Sembra il finale di un film, l’epilogo perfetto di un’avventura straordinaria, a Valencia sembra tutto costruito su misura per celebrare l’ultima gara della straordinaria carriera di Valentino Rossi. Tre moto italiane, tre Ducati, compongono il podio, Pecco Bagnaia, allievo del Dottore e con indosso uno dei suoi caschi storici, e da molti già indicato come suo erede, si erge sul gradino più alto. E lui? Il Dottore arriva per ultimo, si concede qualche secondo in più sul tracciato quasi a voler inconsciamente ritardare per un altro momento questo addio. Una gara divertente quella andata in scena sul circuito di Valencia, con i piloti, ormai con la testa sgombra, che si sono dati battaglia a viso aperto, azzardando sorpassi al limite alzando il livello dello spettacolo. Le Suzuki provano a rovinare la festa delle Ducati andando a lottare per le prime posizioni ma vengono respinte con perdite, Rins è caduto nel corso dell’11° giro mentre lottava per salire sul podio. Una volta ristabilito il dominio rosso Bagnaia mette da parte ogni strategia e di forza, aprendosi un varco, si infila tra il cordolo e la moto di Jorge Martin prendendosi la prima posizione e andando così a vincere l’ultimo GP di questa stagione che rimarrà nella storia.
#chespettacolo
Non è riuscito a centrare il 200° podio in carriera ma a questo punto conta poco. Valentino Rossi conclude al meglio la stagione centrando un ottimo decimo posto e girando per tutto il GP con tempi in fotocopia a quelli del gruppo di testa. Subito dopo aver tagliato per l’ultima volta il traguardo, è partita la festa: tutti i piloti si sono fermati in fondo al rettilineo per aspettare il Dottore, salutarlo e accompagnarlo in parata fin sotto la curva dei suoi tifosi dove Valentino è stato travolto emotivamente e fisicamente. Gli abbracci con i colleghi, gli amici, i piloti dell’Accademy che sono riversati in pista; Fabio Quartararo si è fatto dare una bandiera gialla con il 46 per compiere il giro di rientro da portabandiera, lui novello campione, di un campione con la C maiuscola. Valentino si è attardato sulla pista rientrando per ultimo, battendo il cinque a tutti i commissari a bordo pista prima di tornare alla pit lane dov’è stato accolta da altri applausi, l’affetto di tutto il paddock che lo ha accompagnato fin dentro al suo box dove si è levato il casco per l’ultima volta, ha sorriso alle telecamere ed è stata portato in trionfo.
Dev’essere una festa
Sono tanti i messaggi arrivati in queste ore per salutare il Dottore: da tutto il mondo artisti, sportivi e personalità hanno voluto far sentire il proprio grazie per questi ventisei anni di carriera che rimarranno nella storia. "Smettere era una scusa per fare casino" è solo una delle tante frasi pronunciate da Valentino Rossi nel caos dei festeggiamenti: “quasi quasi smetto anche l’anno prossimo”. Il Dottore si è poi concentrato ancora una volta sul risultato in pista: "Nei prossimi anni potrò dire oh nell'ultima gara sono arrivato decimo. Ci tenevo a chiudere bene, in questi giorni era il mio pensiero fisso, non pensavo che era l'ultima gara ma a chiudere in bellezza: sono fiero". #GrazieVale.