A Londra entra nella fase decisiva il processo per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove è accusato di spionaggio

A  Londra entra nella fase decisiva il processo per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove è accusato di spionaggio

A Londra entra nella fase decisiva il processo per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove è accusato di spionaggio


07 settembre 2020, ore 15:53

Fuori alla corte londinese di Old Bailey protestano i sostenitori del fondatore di WikiLeaks; se venisse accordata l’estradizione, Assange sarebbe processato negli Usa e rischierebbe 175 anni di carcere

Il procedimento iniziato a febbraio con le udienze preliminari, era stato poi interrotto a causa dell'emergenza coronavirus. Su Assange, a cui da anni gli Stati Uniti danno la caccia, pendono 18 capi di imputazione, di cui 17 per spionaggio, per aver diffuso dal 2010, attraverso WikiLeaks e diverse testate internazionali, migliaia e migliaia di documenti riservati militari e diplomatici denunciando - tra le altre cose - crimini di guerra attribuiti ai militari statunitensi in Iraq e Afghanistan. In quest’opera di divulgazioni di informazioni militari segrete e scottanti. Assange, avrebbe ricevuto l’aiuto dell'analista dell'intelligence dell'esercito americano, Chelsea Manning.

Il caso Chelsea Manning

Nel 2010, colei che era allora un soldato, Bradley Manning, con compiti di analista di intelligence a Bagdad, avrebbe trafugato centinaia di migliaia di documenti militari segreti e di dispacci diplomatici riservati, anche questi spesso top-secret . All’interno di questo materiale, finito nelle mani di Manning, c’era anche un video in cui si vedevano elicotteri statunitensi Apache che nel corso di un raid, a Bagdad, uccidevano 11 civili disarmati, tra cui due reporter dell’agenzia di stampa internazionale Reuters. WikiLeaks, dopo averlo ottenuto, lo diffuse mettendo in forte imbarazzo l’amministrazione americana, anche verso i Paesi alleati. Bradley Manning fu arrestato e recluso, prima in Kuwait e poi in isolamento nel carcere militare di Quantico, in Virginia. Sottoposto al processo davanti alla corte marziale, Manning riuscì ad evitare la condanna per il capo di accusa più grave, quello di connivenza con il nemico e di alto tradimento, reato che prevede la pena di morte, ma subì una condanna a 35 anni di reclusione. Nel 2017 l’allora presidente Barack Obama concesse la grazia a Manning che intanto, durante la detenzione, aveva deciso di intraprendere il percorso di transizione sessuale per diventare donna e che dal 2015 aveva potuto sottoporsi a ad un trattamento ormonale, dopo aver dovuto sopportare l’ostilità delle autorità federali per diversi anni. Bradley cambiò quindi il suo nome in Chelsea. Questa vicenda ne ha fatto un’icona della comunità transgender e delle organizzazioni per la difesa dei diritti civili. Chelsea Manning è stata poi scarcerata nel marzo scorso, dopo un tentativo di suicidio. In tutti questi anni, si è sempre rifiutata di testimoniare contro Assange . 


Julian Assange rischia 175 anni di carcere negli Usa

I pubblici ministeri americani accusano il 49enne australiano Julian Assange di spionaggio e uso improprio del computer per la pubblicazione di documenti militarisecretati. Gli avvocati difensori di Assange affermano che l'accusa è un abuso di potere che soffocherà la libertà di stampa e metterà a rischio i giornalisti di tutto il mondo; secondo la difesa, Assange ha esercitato da giornalista il diritto di cronaca. "I giornalisti e gli informatori che rivelano attività illegali da parte di aziende o governi e crimini di guerra, come le pubblicazioni per cui è stato accusato Julian, dovrebbero essere protetti dall'accusa", ha affermato uno degli avvocati di Assange, Jennifer Robinson. Decine di sostenitori di Assange, tra cui la stilista Vivienne Westwood e la compagna, l’avvocato Stella Moris, si sono riuniti fuori dal tribunale di Old Bailey questa mattina. Julian Assange è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, dove le sue condizioni di detenzione sono state anche denunciate dal relatore delle Nazioni Unite sulla tortura. La sua estradizione negli Stati Uniti, su cui è chiamata a pronunciarsi il giudice distrettuale Vanessa Baraitser, equivarrebbe a una "pena di morte", ha detto al Times Stella Moris. La 37enne teme che Julian Assange metta fine alla sua vita e che i due figli che ha avuto con lui, durante la sua permanenza presso l'ambasciata ecuadoregna a Londra, cresceranno senza il padre. L’organizzazione umanitaria Amnesty International ha affermato che Assange è stato "l'obiettivo di una campagna pubblica negativa da parte di funzionari statunitensi ai massimi livelli".Secondo le previsioni il caso dovrebbe durare fino all'inizio di ottobre.



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