Addio a Jean-Luc Godard, maestro della Nouvelle Vague che ha rivoluzionato il cinema ispirando generazioni

Addio a Jean-Luc Godard, maestro della Nouvelle Vague che ha rivoluzionato il cinema ispirando generazioni

Addio a Jean-Luc Godard, maestro della Nouvelle Vague che ha rivoluzionato il cinema ispirando generazioni


13 settembre 2022, ore 13:05 , agg. alle 16:06

Uno dei registi più prolifici del cinema francese. Il ricordo del Presidente Macron: "Perdiamo un tesoro nazionale, lo sguardo di un genio"

"Un regista totale con mille vite e un'opera tanto prolifica": così il quotidiano Libération definisce Jean Luc Godard, dando notizia della sua scomparsa. Il regista è morto oggi a 91 anni. Secondo Liberation sarebbe ricorso al suicidio assistito in Svizzera: "Non era malato, era soltanto esausto", avrebbe rivelato al giornale una fonte vicina a Godard, che nel corso della sua carriera ha realizzato più di centocinquanta opere, conquistando numerosi premi e segnando per sempre una cesura nella storia del cinema.

Una carriera leggendaria

Nato a Parigi il 3 dicembre del 1930, Jean Luc Godard è dapprima spettatore. Dopo la laurea in Etnologia alla Sorbona infatti, inizia a collaborare con una serie di riviste su cui scrive come critico cinematografico. Ma la pellicola lo affascina in maniera straordinaria, ed è così che nel 1960 arriva il primo film come regista, 'Fino all'ultimo respiro': è subito un successo, e Godard ottiene l'Orso d'Argento al Festival di Berlino. La pellicola diventa emblema della Nouvelle Vague, il movimento cinematografico che tra gli anni Cinquanta e Sessanta rivoluziona la settima arte per come l’avevamo conosciuta. Inquadrature inedite, uso di luce naturale, sguardi netti in camera a raccontare temi fortemente esistenzialisti, in un realismo che è un’esigenza. Godard realizza così più di centocinquanta opere, tra cui i celebri “Il disprezzo”, “Pierrot le fou”, “Si salvi chi può (la vita)”, contribuendo al successo di alcuni dei nomi più celebri del panorama internazionale, come Jean Paul Belmondo, Jean Seberg e Brigitte Bardot. Un artista a tutto tondo, già critico, doppiatore, sceneggiatore. Un regista leggendario che ha influenzato forse più d’ogni altro il cinema francese, aggiudicandosi nel corso di quasi sessant’anni numerosi riconoscimenti, tra cui spicca anche l'Oscar alla carriera.

Lutto nel mondo del cinema e non solo

Una notizia che ha scosso profondamente il mondo del cinema. Spicca la reazione di Brigitte Bardot, che da Godard fu diretta ne “Il disprezzo”. Sul suo profilo Instagram l’attrice scrive “Non sarai mai dimenticato” e ancora “Cuore spezzato”, postando una serie di foto in bianco e nero che li ritraggono insieme. Un “Regista francese fra i più italiani” lo ha definito l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset. Jean Luc Godard lavorò spesso infatti nel nostro Paese. Particolarmente prolifiche le sue collaborazioni con Rossellini e Pasolini. "Nel cinema francese, fu come un'apparizione. Poi, ne divenne un maestro": è il ricordo del presidente francese, Emmanuel Macron, che aggiunge: “iconoclasta dei registi della New Wave, aveva inventato un'arte decisamente moderna e intensamente libera. Stiamo perdendo un tesoro nazionale, lo sguardo di un genio''.


Argomenti

  • Cinema
  • Foto: AgenziaFotogramma.it
  • Jean Luc Godard
  • Nouvelle Vague
  • Suicidio assistito