Agenzia Europea del Farmaco e la corsa di Milano

Agenzia Europea del Farmaco e la corsa di Milano

Agenzia Europea del Farmaco e la corsa di Milano


20 novembre 2017, ore 10:36

Garrincha sulla votazione che si terrà all'Unione Europea

L’Unione Europea voterà oggi, per decidere in quale città si trasferirà l’Agenzia Europea del Farmaco, l’Ema, in uscita da Londra, causa Brexit. Una partita da un miliardo e mezzo di euro d’affari per chi vincerà la sfida. Più l’indotto e il ‘boost’ di immagine, che è pressoché impossibile da quantificare. Milano è messa bene, ma non è la favorita. Tecnicamente parlando, in realtà, sarebbe in netto vantaggio, vantando una sede – il Pirellone – un sistema città e di accoglienza senza pari, ma la candidatura di Bratislava è politicamente molto forte. La Germania spinge la capitale slovacca, per ingraziarsi il blocco dei paesi dell’est dell’Unione. Il meccanismo di voto, poi, particolarmente complicato, prevede una prima scrematura, in cui Milano rischierà moltissimo. Passato il turno, però, molti voti potrebbero invece andare proprio alla candidatura italiana, dal sud Europa, ma non solo. Peserà tanto anche la Francia e non si sa chi dirà di votare il presidente Macron.
Azzardare un esito, dunque, sarebbe esercizio da cartomanti, più che da osservatori, ma resta un punto: Milano, nella corsa all’Ema, ha dimostrato quello che dovrebbe fare SEMPRE l’Italia. Giocare di squadra, come spesso sanno fare gli altri. Soprattutto i nostri amici e alleati del nord Europa. Governo, Regione e Comune hanno lavorato – e bene – insieme, muovendosi in modo coordinato e dando una sensazione di compattezza e chiarezza di idee, a cui onestamente non siamo abituati. Non sappiamo se Milano riuscirà ad avere la meglio, ma sarebbe un segnale importantissimo. Non solo per il nostro Paese, che otterrebbe un grande risultato, premiando uno sforzo comune, ma per tutta Europa. Perché la candidatura di Milano, lo dicono gli esperti, è la migliore. Sarebbe una vittoria del merito e della qualità, un tema senza confini e colori politici.