Ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov il Nobel per la Pace. Il Cremlino si congratula

Ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov il Nobel per la Pace. Il Cremlino si congratula

Ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov il Nobel per la Pace. Il Cremlino si congratula


08 ottobre 2021, ore 13:07 , agg. alle 13:47

Il Comitato del Premio Nobel ha spiegato che ai due giornalisti va il riconoscimento per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura

Maria Ressa e Dmitry Muratov sono i vincitori del Nobel per la pace 2021. Premiati per “i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura” spiega il Comitato del Premio Nobel. Muratov è caporedattore del giornale d'inchiesta russo Novaya Gazeta, la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006, e Ressa è cofondatrice del sito di informazione Rappler, una delle voci più critiche sull'operato del governo filippino.

RESSA, PREMIO CI DA FORZA, GOVERNO MANILA NON SARA' CONTENTO

''Questo premio ci dà forza per continuare la lotta per la verità e per uscire dall'oscurità''. Lo ha detto la giornalista filippina Maria Ressa, aggiungendo poi che a Manila il governo non sarà contento, “ma la nostra è una battaglia per la verità. E la verità non esiste senza i giornalisti''. La libertà di espressione e di stampa, ha aggiunto, riguarda ''non solo il futuro delle Filippine, ma le democrazie in tutto il mondo''.

MURATOV, 'UNA PAZZIA, PENSAVO A CHIAMATA INDESIDERATA

''Una pazzia in questo momento, non me lo aspettavo proprio''. Così il giornalista Dmitry Muratov, tra i fondatori nel 1993 della Novaya Gazeta, nella prima reazione dopo l'assegnazione del Premio Nobel della Pace. ''Sto ridendo. Ho visto una telefonata dalla Norvegia, ma ho pensato che fosse una chiamata indesiderata'', ha aggiunto. ''Ecco cosa dirò: continueremo a rappresentare il giornalismo russo, che ora viene soppresso. E' tutto. Cercheremo di aiutare le persone che ora vengono etichettate come agenti stranieri, che vengono attaccate ed espulse dal paese'', ha affermato.

CHI SONO I DUE GIORNALISTI PREMIO NOBEL

Giornalisti scomodi in Russia e nelle Filippine, Paesi in cui la libertà di stampa è sempre più limitata e oggetto di attacchi. Dmitry Muratov, 59 anni, è una delle figure di spicco di Novaya Gazeta, il periodico russo indipendente per cui lavorava Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006. Maria Ressa, 58 anni, doppia cittadinanza americana e filippina, fondatrice della testata online indipendente Rappler, è stata perseguita nelle Filippine per il suo lavoro che spesso ha colpito il Presidente Rodrigo Duterte. ''Coraggio'' e ''congratulazioni'' sono le prime parole che la giornalista filippina Maria Ressa ha voluto rivolgere a Dmitry Muratov, il collega russo con cui ha condiviso il Premio. E Muratov ha dedicato il Premio Nobel per la Pace al giornale da lui diretto, Novaya Gazeta, e ai sei giornalisti della testata che sono stati uccisi.

CREMLINO, MURATOV HA TALENTO E CORAGGIO

"Noi possiamo congratularci con Dmitri Muratov, egli lavora costantemente seguendo i suoi ideali, è devoto ai suoi ideali, ha talento, ha coraggio e naturalmente si tratta di un alto riconoscimento, noi ci congratuliamo con lui": lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando l'assegnazione del Nobel per la Pace al direttore del giornale Novaya Gazeta.

LE REAZIONI

La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) celebra l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Maria Ressa e Dmitry Muratov. "Ci congratuliamo con voi per il vostro incessante lavoro a difesa della libertà di stampa". l Nobel per la pace a Maria Ressa e Dmitry Muratov sono "un appello alla mobilitazione". Lo afferma Reporter senza frontiere. "E' una chiamata alla mobilitazione, alla difesa del giornalismo", ha detto Christophe Deloire, segretario generale dell'organizzazione. Il premio ai due cronisti "ha scatenato un senso di gioia e urgenza", perchè si tratta di un "riconoscimento straordinario alla professione, e a due eccellenti protagonisti, Maria e Dmitry". Ma il giornalismo "è in pericolo, è minacciato in tutto il mondo", ha avvertito.




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