Al-Masri, al centro di un caso politico in Italia, è stato arrestato oggi a Tripoli

Al-Masri, al centro di un caso politico in Italia, è stato arrestato oggi a Tripoli

Al-Masri, al centro di un caso politico in Italia, è stato arrestato oggi a Tripoli   Photo Credit: Ansa: Fabio Frustaci


05 novembre 2025, ore 17:00

L’ex capo della sicurezza delle carceri della capitale libica è accusato di torture e omicidio

La Procura generale libica ha ordinato la detenzione in via preventiva di Al-Masri e il suo rinvio a giudizio con l'accusa di avere torturato dieci detenuti e di averne ucciso uno nel penitenziario lager di Mitiga. L’ ex capo della sicurezza delle carceri di Tripoli lo scorso gennaio era stato catturato a Torino con un mandato d'arresto per crimini contro l’umanità, emesso dalla Corte penale internazionale, ma poi rilasciato e rimandato in Libia a bordo di un volo di Stato, dopo la controversa scelta del nostro ministero della Giustizia di non dare seguito al provvedimento. Un caso rimasto per mesi al centro del dibattito politico. La custodia cautelare scattata oggi nei confronti Al-Masri, capo di una milizia paramilitare operante nel nord-ovest della Libia, rientra nella collaborazione del nuovo governo di Tripoli con la Corte penale internazionale. La misura odierna si inserisce in un fascicolo già aperto a livello nazionale. Lo scorso mese di luglio la procura di Tripoli aveva chiesto assistenza alla Corte penale internazionale per acquisire prove sulle violenze ai danni dei detenuti, dopo avere rimosso i vincoli procedurali e ascoltato Al-Masri in una prima sessione di interrogatorio. In attesa di ulteriori sviluppi, l'Ufficio del procuratore ha fatto sapere che Almasri è stato nuovamente interrogato sui fatti e che nei suoi confronti sono emerse prove sufficienti per l’incriminazione.

Pronto a depositare in Italia una richiesta di risarcimento, nei confronti del Consiglio dei Ministri, il legale di una donna ivoriana, da anni residente nel nostro Paese vittima delle torture di Almasri.

In seguito alla svolta che ha portato dell’arresto del generale Al-Masri a Tripoli, la segretaria del Pd Elly Schein è tornata a puntare il dito contro il governo Meloni. ''Le autorità libiche hanno ordinato l'arresto di Almasri, per tortura e omicidio. Lo stesso criminale che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato, dopo che la magistratura e le forze dell'ordine italiane lo avevano fermato nel nostro Paese per il mandato d'arresto della Corte Penale internazionale. Evidentemente per la procura in Libia il diritto internazionale non vale 'solo fino a un certo punto', come per il governo italiano. Questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani.'' Così si è espressa la leader del Partito Democratico.



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