Aldo Morrone, direttore San Gallicano su RTL 102.5: "Aumentare il numero di tamponi, non solo di vaccini"

Aldo Morrone, direttore San Gallicano su RTL 102.5: "Aumentare il numero di tamponi, non solo di vaccini"

Aldo Morrone, direttore San Gallicano su RTL 102.5: "Aumentare il numero di tamponi, non solo di vaccini"


12 aprile 2021, ore 10:00

Il Direttore scientifico del San Gallicano di Roma Aldo Morrone è stato intervistato questa mattina in diretta su RTL 102.5 all’interno di Non Stop News condotto da Giusi Legrenzi ed Enrico Galletti

Il Direttore scientifico del San Gallicano di Roma Aldo Morrone è stato intervistato questa mattina in diretta su RTL 102.5 all’interno di Non Stop News condotto da Giusi Legrenzi ed Enrico Galletti. “Io sono convinto che il Ministro Speranza abbia ragione sull’ottimismo, d’estate saremo sicuramente più tranquilli a patto che non si faccia l’errore dell’anno scorso che ci siamo dimenticati che è una pandemia. Abbiamo la necessità di garantire il distanziamento fisico, le mascherine e il lavaggio delle mani con acqua e sapone anche se riusciremo a vaccinarsi tutti”. “Sulla questione del vaccino Pfizer- Biohntech, che è un ottimo vaccino insieme agli altri attualmente disponibili in Italia, ovviamente il distanziamento da 21 giorni a 42 giorni dipende da due elementi fondamentali: abbiam pochi vaccini e c’è un’efficacia che rimane alta nonostante il prolungamento dei tempi della seconda somministrazione”.


Le previsioni di somministrazione di vaccini

“Oltre ad avere 500.000 dosi di vaccini al giorno, dovremmo avere anche 500.000 mila tamponi al giorno, perché le aperture e le chiusure non dovrebbero essere legate all’indice RT, ma dobbiamo riuscire ad individuare la prevalenza e l’incidenza, cioè dobbiamo ridurre il numero delle persone attualmente positive al virus e che sono potenzialmente contagiose. Dobbiamo fare in modo che si realizzino più tamponi e più vaccini al giorno. Il ritardo sulla vaccinazione è perché gli accordi segreti più o meno chiari che noi abbiamo fatto da parte della Comunità europea e da parte dei vari governi oggi ci costringe ad un atteggiamento geopolitico notevolmente complesso e per questo credo che il nostro Governo stia esaminando il problema insieme all’intelligence, perché si è capito che i vaccini sono più importanti delle armi, se ci avessimo pensato prima oggi ci saremmo trovati meglio”.


La produzione interna del vaccino in Italia

“Su questo fronte siamo messi male perché c’è stato un investimento ridottissimo sulla ricerca scientifica nel nostro paese, noi paghiamo un prezzo molto alto, eravamo un paese che produceva vaccini, poi non ci abbiamo più creduto e abbiamo disinvestito da questo punto di vista, così come non abbiamo investito sulla capacità di produrre molecole perché le abbiamo lasciate soltanto ad aziende private e non siamo stati in grado di creare un’azienda farmacologica del paese che fosse in grado di produrre vaccini”.


Il vaccino Johnson &Johnson

“Al momento dobbiamo finire di vaccinare gli ultra 80enni, perché abbiamo bisogno di ridurre il numero delle persone costrette nelle terapie intensive che intasano gli ospedali e che corrono il rischio di morire”.


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