Allarme Onu, Il 2024 rischia di essere ancora più caldo rispetto al 2023

Allarme Onu, Il 2024 rischia di essere ancora più caldo rispetto al 2023

Allarme Onu, Il 2024 rischia di essere ancora più caldo rispetto al 2023   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


13 gennaio 2024, ore 08:00

Quello appena concluso è stato l’anno più caldo sulla terra, ma il 2024 che è appena iniziato rischia di essere ancora più caldo, lo sostengono gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, sempre più vicini i limiti dell'Accordo di Parigi

Se ancora c’erano dubbi, adesso è arrivata l’ufficialità. Il 2023 è stato l'anno più caldo di sempre secondo il Wmo, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale che ha certificato che la temperatura media annuale globale si è avvicinata a quel 1,5 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali. Ma l’allarme riguarda il 2024 che è cominciato da pochi giorni e che rischia di essere ancora più caldo. Infatti, gli esperti dell’Omm sostengono che potrebbe registrare temperature globali ancora più calde. “Le azioni dell'umanità stanno dando fuoco alla terra. Il 2023 è stata una mera anteprima del futuro catastrofico che ci attende se non agiamo ora. Dobbiamo rispondere agli aumenti record della temperatura con azioni pionieristiche", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, commentando i dati della Wmo.


L’allarme degli esperti

“Non possiamo permetterci di aspettare ancora a lungo”, questa la preoccupazione lanciata dalla segretaria generale della Wmo Celeste Saulo. Per l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, il mondo si avvicina sempre più ai limiti fissati dall'Accordo di Parigi. L'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici infatti, mira a contenere l'aumento della temperatura a lungo termine a non più di 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali della seconda metà del 1800). “Nel 2023” afferma la Wmo in un comunicato “la temperatura media annuale globale si è avvicinata a 1,5 gradi Celsius al di sopra di tali livelli. Inoltre, per ogni mese tra giugno e dicembre le temperature globali hanno stabilito nuovi record mensili. Luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati. Nel 2023, il caldo estremo ha avuto un impatto negativo sulla salute e ha contribuito ad alimentare incendi devastanti. Le intense piogge, le inondazioni e il rapido intensificarsi dei cicloni tropicali hanno lasciato una scia di distruzione, morte ed enormi perdite economiche”.


La colpa de La Niña e di El Niño

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale sottolinea come il passaggio dal raffreddamento di La Niña al riscaldamento di El Niño alla metà del 2023 si riflette nell'aumento della temperatura. Secondo la segretaria generale della Wmo Celeste Saulo “Dato che El Niño di solito ha un maggiore impatto sulle temperature globali dopo il suo picco, il 2024 potrebbe essere ancora più caldo”. Ma questi eventi naturali non sono la sola causa per la professoressa Saulo, “il cambiamento climatico a lungo termine si sta intensificando e ciò è inequivocabilmente dovuto alle attività umane”. La crisi climatica, sta peggiorando anche la crisi della disuguaglianza, colpendo e minando gli sforzi per affrontare la povertà, la fame, le malattie, gli sfollamenti e il degrado ambientale. Si dice ancora ottimista il segretario generale dell'Onu, Guterres: “possiamo ancora evitare la peggiore catastrofe climatica. Ma solo se agiamo ora”. “E’ necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e accelerare la transizione verso fonti energetiche rinnovabili", ha ribattuto Celeste Saulo.



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