Amazon Made in Italy Award: D’annata riceve la menzione speciale “Customer obsession"

Amazon Made in Italy Award: D’annata riceve la menzione speciale “Customer obsession"
11 giugno 2025, ore 16:00
Nel corso della “Suite 102.5”, è stata presentata D’Annata, una delle cinque PMI che hanno ricevuto la menzione speciale “Customer obsession” durante l’evento Amazon Made in Italy del 19 maggio
Lunedì 19 maggio, presso la sede del Ministero delle imprese e del Made in Italy a Roma, abbiamo partecipato all’ “Amazon Made in Italy Award”, un evento speciale in cui Amazon ha selezionato cinque piccole medie imprese attribuendo loro la menzione speciale “Customer obsession” per essersi distinte nel seguire uno dei principi di leadership di Amazon più rappresentativi: la cura e la dedizione verso il cliente finale. La quarta che vi presentiamo è D’Annata, che si dedica alla produzione di oli e amari campani.
LA STORIA
D’Annata è un brand nato a Olevano sul Tusciano, un paese campano in provincia di Salerno caratterizzato dalla presenza di uliveti secolari, grazie allo spirito imprenditoriale e la creatività di Anna D’Elia. Dopo la scomparsa del nonno, nel 2016, Anna riceve alcuni uliveti in gestione. Inizia così a muovere i primi passi nella produzione di olio e amari, prima venduti a livello locale e poi online. Questa la storia di D’Annata, gioco di parole tra il nome della proprietaria e una peculiarità che viene sempre richiesta agli ulivi: il fatto che siano, appunto, di annata. All’ inizio il brand era attivo nel solo contesto locale e in particolari periodi dell’anno, soprattutto in prossimità delle feste. Il sito, anch’esso creato da Anna, era un semplice biglietto da visita. La svolta arriva con il periodo del lockdown dovuto al Covid, che concede ad Anna più tempo per concentrarsi sul suo progetto, seguendo corsi di formazione gratuiti offerti dal programma “Accelera con Amazon”. Inizia così il suo primo rapporto con il negozio online: “D’Annata era il mio sogno nel cassetto: raccontare la storia della mia famiglia e di Olevano sul Tusciano, il paese in cui sono nata e cresciuta, attraverso un olio” riferisce Anna D’Elia, titolare e fondatrice del brand. Il canale digitale ha permesso ad Anna di trasformare l’hobby del weekend in lavoro, dandole il coraggio e la stabilità economica per lasciare il ruolo di commercialista, impiego che aveva ricoperto per oltre 20 anni, per dedicarsi interamente alla sua attività.
IL RICONOSCIMENTO DI AMAZON
Queste le ragioni che hanno spinto la giuria a inserire l’azienda nella categoria “Chi non risica, non rosica”, categoria che celebra il coraggio di chi ha rivoluzionato la propria vita per seguire una passione, riscoprendo nel digitale, e in Amazon, un canale in cui reinventarsi.
LE PAROLE DI ANNA D’ELIA
Anna D’Elia, titolare e fondatrice di D’Annata, è stato ospite di RTL 102.5, in compagnia di Niccolò Giustini, Simone Palmieri e Diego Zappone, per raccontare la storia dell’azienda: «Dopo un’esperienza quasi ventennale in ambito contabile, ho stravolto la mia vita. Durante il periodo del Covid, dopo essere rimasta senza lavoro, mi sono rimboccata le maniche e sono passata dalla parte contabile alla formazione digitale. Ho studiato molto il canale di Amazon, anche grazie ai corsi che l’azienda aveva messo a disposizione degli imprenditori e imprenditrici interessati. Questo mi ha permesso di riprendere in mano il business familiare e dargli una nuova spinta: la mia famiglia infatti ha un uliveto di proprietà di cui ci occupavamo esclusivamente per diletto, e per uso prettamente familiare». «Ho pensato di creare un’etichetta personalizzata per imbottigliare oli extravergine e aromatizzati in un formato da 25cl e ho aggiunto al catalogo anche un nuovo prodotto: un amaro realizzato con le foglie di ulivo. Ho raccolto le foglie, le ho portate in un liquorificio e abbiamo creato questo prodotto che si chiama “Amaro all’ulivo D’Annata”. Il nome “D’Annata” mi piaceva molto perché è un gioco di parole tra Anna, il mio nome, e una peculiarità che viene sempre richiesta agli ulivi: il fatto che siano, appunto, di annata, in più mi ricorda un periodo di cambiamento personale in cui mi sentivo effettivamente così, ‘dannata» conclude Anna D’Elia.