Amministrative, Roma e Torino tornano al Partito Democratico, Trieste evita il 6-0 al centrodestra

Amministrative, Roma e Torino tornano al Partito Democratico, Trieste evita il 6-0 al centrodestra

Amministrative, Roma e Torino tornano al Partito Democratico, Trieste evita il 6-0 al centrodestra


18 ottobre 2021, ore 19:29

E su tutto emerge il dato della forte astensione: ha votato solo la metà circa dell’elettorato interessato dalle urne, un dato che stavolta ha penalizzato soprattutto il campo occupato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Meloni: “Subito un vertice”

Un successo chiaro, con la “conquista” simbolica della Capitale da parte del democratico Roberto Gualtieri, che ha distanziato l’avversario Enrico Michetti di circa venti punti. Insomma, Roma e Torino ritornano al Partito Democratico e al centrosinistra dopo la parentesi delle sindache grilline, risultato a cui si sommano le grandi città già vinte al primo turno, ovvero Milano, Bologna e Napoli.



Il vincitore

Per il Pd di Enrico Letta è indubbiamente un giorno di festa. Difatti, se c’è un vincitore indiscusso di questa tornata amministrativa è lui, il leader del Pd, che due settimane fa ha anche vinto la sfida personale delle suppletive nel collegio Siena-Arezzo rientrando così in Parlamento dopo sei anni. Dunque, Letta da oggi è rafforzato nella leadership interna al partito, e nessuno certamente chiederà più il congresso anticipato fino alle prossime politiche, ma quel ‘campo largo’ che ha fortemente voluto è stato costruito senza l’apporto del M5S, anzi. Contro il M5S: a Roma, ma in particolare a Torino, dove il neosindaco Stefano Lo Russo è stato il principale avversario politico della sindaca uscente Chiara Appendino, e dove non c’è stato alcun endorsement a suo favore per il ballottaggio da parte dei vertici locali pentastellati.


Gli sconfitti

Sul centrodestra, che evita il cappotto grazie alla riconferma di Dipiazza a Trieste, pesano soprattutto l’astensione e le scelte sbagliate dei candidati a sindaco. Tuttavia la debacle della destra nelle grandi città potrebbe non voler dire, almeno non ancora, una sconfitta a livello nazionale in vista delle politiche: gli esponenti del Partito Democratico più navigati non hanno dimenticato l’incredibile successo della coalizione progressista alle Amministrative del 1993 seguito pochi mesi dopo dal successo del fronte formato da Silvio Berlusconi alle consultazioni politiche.


L’affluenza

E su tutto emerge il dato della forte astensione: ha votato solo la metà circa dell’elettorato interessato dalle urne, un dato che stavolta ha penalizzato soprattutto il campo del centrodestra. Ed è presumibile che almeno una parte degli astenuti di oggi andranno a votare alle Politiche del 2023, e il loro orientamento dipenderà molto da quanto e da come la coalizione Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia saprà capace di riorganizzarsi. Non a caso, Giorgia Meloni ha parlato di un immediato vertice del centrodestra.

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