Antonio Conte-Inter, tira aria di divorzio, è Massimiliano Allegri il nuovo candidato per la panchina nerazzurra

Antonio Conte-Inter, tira aria di divorzio, è Massimiliano Allegri il nuovo candidato per la panchina nerazzurra

Antonio Conte-Inter, tira aria di divorzio, è Massimiliano Allegri il nuovo candidato per la panchina nerazzurra


22 agosto 2020, ore 14:50

Dopo la delusione per la finale persa contro il Siviglia, ci sono le incognite sul futuro della panchina: Conte ha usato parole da ex, si profila una nuova staffetta con Allegri, come accadde sei anni fa alla Juventus

Imminente il vertice decisivo

I dirigenti dell’Inter e Antonio Conte almeno su una cosa sono d’accordo: bisogna fare chiarezza il prima possibile e prendere una decisione in tempi rapidi. La nuova stagione è già alle porte, se si deve voltare pagina allora è meglio togliersi subito il dente e iniziare a lavorare sul futuro. Per questo l’incontro tra i dirigenti e l’allenatore si terrà già lunedì, o al massimo martedì. 

Tira aria di addio 

Le parole di Conte dopo la finale di Europa League sono sembrate un preludio all’addio: il tecnico salentino ha parlato per lo più al passato, ha ribadito – sia pur con toni più pacati- i concetti espressi durante il duro sfogo di Bergamo lo scorso primo agosto. Con i dirigenti sono emerse diversità di vedute, Conte non è rimasto soddisfatto dal mercato e non si è sentito sufficientemente tutelato. Ieri ha detto di essere orgoglioso e contento di aver allenato l’Inter, ma il suo ringraziamento è andato solo ai giocatori: con la dirigenza non è scoccato il feeling. 

Conte il conflittuale 

Del resto l’uomo è questo: abituato a vivere nel conflitto, nella continua ricerca di miglioramenti, senza mai mollare. Conte ha già chiuso in modo burrascoso le esperienze alla Juventus, alla Nazionale, al Chelsea. La grinta è la sua forza, ma anche il suo limite. I tifosi se lo sono fatto andare bene perché ha garantito una crescita alla squadra; diciamo che è stato un matrimonio di interesse, mentre con Josè Mourinho è stato un grande amore. 

Niente esonero, semmai dimissioni 

Antonio Conte percepisce dodici milioni netti a stagione ed è legato al club da altri due anni di contratto. Ieri sera il presidente Steven Zang gli ha teso la mano e nell’imminente faccia a faccia cercherà di convincere il tecnico a restare. Ma nessuno tratterrà Conte contro la sua volontà. La società comunque non pensa all’esonero, sarà l’allenatore a doversene andare, presentando le dimissioni. Al momento non si profila alcuna battaglia legale, Conte ha più volte ribadito che il confronto sarà animato da cordialità e serenità e ha escluso astio nei rapporti con la dirigenza interista.

Altra staffetta con Allegri

La storia sembra destinata a ripetersi: come accadde sei anni fa alla Juventus, si profila una staffetta Antonio Conte-Massimiliano Allegri. L’allenatore toscano, fermo da un anno, al momento sembra il favorito numero uno per la panchina dell’Inter. La sua disponibilità è stata sondata già una ventina di giorni fa, dopo lo sfogo di Conte a fine campionato. Quella siglata con l’attuale tecnico non è stata una pace, ma una tregua, sancita per affrontare al meglio l’Europa League. Ma adesso i problemi sono tornati in superficie. E -viste le premesse- sembra difficile che tutto possa essere risolto in fretta. 

C’è ancora da lavorare 

Con Antonio Conte l’Inter è cresciuta: dopo anni di anonimato, sono arrivati un secondo posto in campionato, una finale di Europa League e una semifinale di Coppa Italia; certo, resta una stagione da zero titoli, ma almeno la squadra è diventata più competitiva. Ora però serve un ulteriore passo in avanti. Nonostante la crescita l’Inter è mancata nelle partite più importanti e più difficili: sconfitta nei due incroci di campionato contro la Juventus, sconfitta a Dortmund nella gara decisiva per restare in Champions, sconfitta nella finale di Europa League contro il Siviglia: quando l’asticella si alza, emerge qualche limite. 

Rosa da migliorare 

Ieri sera a Colonia se ne è avuta la conferma: Gagliardini va bene per fare legna nelle partite normali, a questi livelli non è proponibile. Brozovic è un regista lunatico e discontinuo, ieri sera è naufragato. Così come Lautaro Martinez, completamente sparito in una partita difficile, quando c’era bisogno di lui. Diversi ricambi non sono all’altezza. Che ci sia Conte, Allegri o chicchessia, andranno fatte serie valutazioni su alcuni elementi della rosa. 


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