Apologia di fascismo, 24 indagati a Ferrara

Apologia di fascismo, 24 indagati a Ferrara

Apologia di fascismo, 24 indagati a Ferrara   Photo Credit: agenziafotogramma.it


14 febbraio 2024, ore 11:55

Gli accertamenti in corso chiariranno se quanto avvenuto sia stato un fatto isolato o se si è di fronte a un gruppo strutturato

In corso dalle prime ore del mattino ventiquattro perquisizioni a Ferrara nei confronti di altrettanti indagati per apologia di fascismo, istigazione all’odio razziale, minacce e vilipendio delle Forze Armate. Protagonisti dell’inchiesta “Bravi Ragazzi”, che fa riferimento a fatti accaduti a nel periodo natalizio, sono ragazzi tra i venti e i trent’anni, che all’arrivo delle volanti hanno continuato a inneggiare al Duce.

FERRARA, VENTIQUATTRO INDAGATI PER APOLOGIA DI FASCISMO

Dopo aver distribuito una sere di volantini inneggianti al Duce e al Fuhrer e contenenti minacce nei confronti della polizia, si sarebbero presentati in un locale nel quartiere ebraico di Ferrara, vestiti con tute arancioni, dove avrebbero inneggiato al nazismo e a Hitler. I ventiquattro indagati avrebbero poi minacciato di morte i clienti che tentavano di interrompere i cori razzisti, filo nazisti e di plauso per la morte di appartenenti alle forze dell’ordine. I fatti risalgono allo scorso dicembre. Nel corso delle perquisizioni, scattate oggi all’alba, sono state trovate armi bianche quali manganelli, una katana e coltelli a serramanico, oltre a santini del Duce, una pistola finta e tute arancioni con numeri sulle spalle.

IL BLITZ DELLE FORZE DELL’ORDINE

Il provvedimento, emesso dalla Procura estense, è tuttora in esecuzione da parte degli agenti della Polizia di Stato delle Digos di Ferrara Bologna e Ravenna, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Sul posto sono presenti anche operatori della Polizia Postale, chiamati ad analizzare il materiale informatico, tra gli oggetto di sequestro. Durante l’intervento delle forze dell’ordine, inoltre, i giovani hanno continuato ad inneggiare a Mussolini “senza preoccuparsi delle conseguenze delle loro condotte”, fa sapere la Questura di Ferrara. Il fine delle perquisizioni e degli accertamenti è capire se quanto avvenuto a dicembre sia stato un fatto isolato o se si è di fronte a un gruppo strutturato.



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