Attentato Ranucci, Sergio Mattarella: "Allarmante, serve reazione forte". Intanto proseguono le indagini
Attentato Ranucci, Sergio Mattarella: "Allarmante, serve reazione forte". Intanto proseguono le indagini Photo Credit: ansa
20 ottobre 2025, ore 15:30 , agg. alle 16:26
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi riferirà in Parlamento il 22 ottobre
"Allarmante. Serve reazione forte". Lo dice il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando dell'attentato al giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci. Intanto, si continua ad indagare a tutto campo per ricostruire cosa sia accaduto quella sera, giovedì scorso, sotto l'abitazione del giornalista a Campo Ascolano, una frazione di Pomezia. Un ordigno è stato fatto esplodere ed ha distrutto parte dell'abitazione oltre alle auto.
LE PAROLE DEL CAPO DELLO STATO
L'attentato che ha semidistrutto le auto della famiglia del giornalista Sigfrido Ranucci la settimana scorsa a Pomezia, in provincia di Roma, è "allarmante", ragion per cui serve una "reazione forte". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando oggi a Bruxelles i presidenti della Camera e del Senato belgi, Peter de Roover e Vincent Blondel.
Il capo dello Stato ha ringraziato gli ospiti "anche per il riferimento alla bomba, all'attentato di minacce nei confronti di un giornalista. Questo accomuna tutti coloro che hanno la democrazia a cuore. Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica. E quindi quanto avviene è allarmante, non è la prima volta che avviene, in tanti Paesi del mondo, ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo".
GLI INVESTIGATORI AL LAVORO
E' in corso l'analisi delle immagini di decine di telecamere acquisite dagli investigatori alla ricerca di elementi utili per individuare chi ha posizionato e fatto esplodere giovedì sera l'ordigno rudimentale davanti alla casa del giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, distruggendo la sua auto.
La ricerca di video utili alle indagini è stata estesa anche nelle zone limitrofe, su sistemi di videosorveglianza sia pubblici che privati. Un passante avrebbe visto la sera dell'attentato un uomo incappucciato nelle vicinanze e non è escluso che l'autore dell'attentato abbia studiato gli spostamenti del giornalista e il percorso seguito per rientrare a casa.
Sempre nei dintorni dell'abitazione è stata ritrovata un'auto, una 500, risultata rubata a Ostia e anche su questo gli investigatori sono al lavoro. Analisi, intanto, sono in corso da parte gli esperti del Ris sui reperti dell'ordigno, composto da un chilogrammo di esplosivo.
Nell'inchiesta, coordinata dal pm della Dda Carlo Villani che ha delegato le indagini ai carabinieri dei nuclei investigativi di Roma e Frascati, si procede per i reati di danneggiamento e violazione della legge sulle armi in relazioni all'ordigno esploso, entrambi aggravati dal metodo mafioso.
Il ministro Ciriani, a nome del governo, ha informato la presidenza di Camera e Senato della disponibilità dell'esecutivo a rendere, come richiesto dai gruppi parlamentari, un'informativa urgente sull'attentato nei confronti del giornalista Rai Sigfrido Ranucci. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi riferirà in Parlamento il 22 ottobre, alle ore 12.30 alla Camera dei deputati e alle ore 15 al Senato della Repubblica.
LA NOTA DELL'USIGRAI
''Su Report dopo l'indignazione per l'attentato servono gesti concreti'', a chiederlo è l'Esecutivo Usigrai che indica due priorità: ''1) La Rai ripristini le 4 puntate tagliate dal palinsesto. 2) Il Parlamento recepisca la direttiva europea contro le querele temerarie''.
''Se la Rai tiene al giornalismo di inchiesta e a Report, se la politica difende con convinzione l'autonomia dell'informazione, serve dimostrare che alle parole di solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione seguano azioni concrete, capaci di scoraggiare chi ha creduto, con una bomba, di poter silenziare il giornalismo che fa domande.
Ripristinare le 4 puntate tagliate dal palinsesto della Rai - aggiunge l'Usigrai - è un segnale necessario da parte dell'Azienda, ai cittadini e ai dipendenti che si aspettano, dopo le strette di mano e gli abbracci al collega Ranucci, un segnale chiaro a difesa del lavoro di inchiesta e di Report.
Recepire la normativa europea contro le SLAPP, le querele temerarie, è il passo che Il Parlamento deve a tutte le giornaliste e i giornalisti minacciati, di fatto, con denunce da milioni di euro di risarcimento che, lungi dal difendere l'onorabilità di chi le promuove, hanno il solo scopo di silenziare chi fa inchieste giornalistiche su ogni potere, economico, politico o criminale''
