Bilancio del 2020 nel calcio, in Italia la rivelazione è stata il Milan, in Europa Bayern Monaco senza rivali

Bilancio del 2020 nel calcio, in Italia la rivelazione è stata il Milan, in Europa Bayern Monaco senza rivali

Bilancio del 2020 nel calcio, in Italia la rivelazione è stata il Milan, in Europa Bayern Monaco senza rivali


31 dicembre 2020, ore 11:00

La Juventus ha vinto l'ennesimo scudetto, ma la rivoluzione Sarri non è riuscita; la miglior crescita è quella del Milan, l'Inter si deve accontentare dei secondi posti; in Champions trionfo del Bayern Monaco

Va in archivio un 2020 maledetto per il mondo e decisamente inedito per il calcio. La pandemia ha condizionato la stagione, in Italia e all’estero, non sono mancate le difficoltà, ormai ci siamo dovuti abituare a stadi senza il rumore del pubblico, ma alla fine lo sport ce l’ha fatta: in qualche modo si è arrivati al traguardo. E ora si guarda al 2021 con un pizzico di ottimismo, nella speranza che il vaccino aiuti a superare gli ostacoli.

JUVE SBIADITA 

L’ultimo campionato di serie A lo ha vinto la Juventus, per la nona volta consecutiva. Ma non è stato un trionfo: Maurizio Sarri avrebbe dovuto portare a Torino la rivoluzione sul piano del gioco, ma non è riuscito nel suo intento; la scintilla con lo spogliatoio non è scoccata, lo scudetto è arrivato quasi per inerzia, ma l’avventura in Champions si è terminata troppo in fretta. La nuova rivoluzione (con taglio di costi) è stata affidata ad Andrea Pirlo. Ma – come era preventivabile- il rodaggio non è breve né semplice. I bianconeri sono staccato di 10 punti dalla vetta, anche se hanno da recuperare la partita con il Napoli: il tempo per risalire la china c’è, ma urge un cambio di passo.

MILAN SUGLI SCUDI 

Così la squadra protagonista dell’anno solare è il Milan, anche se – a ben guardare - non ha vinto niente. Un anno fa i rossoneri sembravano sull’orlo di un autentico fallimento sportivo e Stefano Pioli era un allenatore con appiccicata addosso l’etichetta con la data di scadenza. Poi è arrivato Zlatan Ibrahimovic, che ha prodotto il salto di qualità: non solo perché ha segnato gol pesanti, ma anche perché ha accompagnato e favorito la crescita del resto del gruppo. La squadra è cresciuta, ha iniziato a non perdere più, l’idea rivoluzionaria di Rangnick è stata accantonata e ora Pioli si è goduto il Natale da capolista. È ancora presto per dire se il Milan possa vincere il campionato, la stagione è lunga e ricca di incognite, però ora i rossoneri sanno di potersela giocare con tutti.

LA CANDIDATURA DELL’INTER

Anche con l’Inter, che insegue staccata di un solo punto. L’annata dei nerazzurri è stata contraddittoria: a volte hanno regalato una sensazione di grande forza, ma spesso hanno anche denunciato limiti sul piano del gioco. Antonio Conte, secondo nell’ultimo campionato e finalista nell’edizione estiva dell’Europa League, deve trovare maggiore continuità: in campionato è reduce da sette vittorie consecutive; nella prima metà di gennaio i nerazzurri giocheranno contro Roma e Juventus, se la striscia proseguirà, allora la candidatura sarà più forte. Una menzione la merita la Lazio: prima del lockdown, i biancocelesti avevano messo paura alla Juve, il sogno tricolore poi non si è realizzato, ma la squadra di Simone Inzaghi ha onorato alla grande il suo ritorno in Champions League.

BAYERN PADRONE IN EUROPA

Anche la stagione delle coppe è stata molto particolare. Il Covid ha mandato in letargo le competizioni europee da febbraio a luglio. La formula della final eight ad agosto, con gare secche ad eliminazione diretta, è stata divertente e ha appassionato il pubblico (televisivo). L’Inter ha sfiorato la vittoria in Europa League, ma il Siviglia in finale ha interrotto il sogno sul più bello. In Champions vittoria netta e meritata del Bayern Monaco, che in Germania ha conquistato il Triplete: la goleada sul Barcellona in semifinale ha reso ancor più legittimo il successo dei bavaresi, che in Coppa dei Campioni sono stati protagonisti di un filotto eccezionale: dieci vittorie in dieci partite. E una citazione va dedicata a Robert Lewandowski: grande goleador che sa abbinare classe e prestanza fisica; se il Pallone d’Oro fosse stato assegnato, sarebbe sicuramente andato a lui. La rivelazione in ambito europeo è stata l'Atalanta: Gasperini ha saputo esportare mentalità, qualità e ritmi e la Dea - partita come una Cenerentola- è stata la squadra italiana a fare più strada in Champions: è arrivata a un passo dalla semifinale. 


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