Birmania, Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere per violazione misure anti-Covid dal regime militare

Birmania,  Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere per violazione misure anti-Covid dal regime militare

Birmania, Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere per violazione misure anti-Covid dal regime militare


06 dicembre 2021, ore 10:00

Incarcerata subito dopo il golpe dello scorso mese di febbraio, la leader democratica birmana, premio Nobel per la Pace nel 1991, è stata riconosciuta colpevole di incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti-Covid

Nonostante abbia confutato tutte le accuse racchiuse negli undici capi di imputazione a suo carico, per la 76enne leader democratica e Premio Nobel per la Pace, Aun San Suu Ky non c'è stato nulla da fare: è stata condannata 4 anni di carcere. Oltre a San Suu Kyi è stato condannato a quattro anni, con le stesse accuse, l'ex presidente Win Myint. Il portavoce della giunta militare, che dallo scorso febbraio ha preso il potere nel Paese asiatico, ha precisato che i due ex leader per il momento non saranno trasferiti in carcere. "Affronteranno altre accuse dai luoghi in cui si trovano ora" nella capitale Naypyidaw, ha aggiunto senza fornire ulteriori dettagli. Per ora  Suu Kyi è agli arresti domiciliari.

Lunga serie di accuse

La 76enne Suu Kyi è  detenuta dallo scorso mese di febbraio, quando ebbe luogo il golpe dei generali che ha fatto ripiombare il Myanmar nell'incubo della dittatura. Da allora la giunta ha accusato la premio Nobel di una sfilza di presunti reati, tra cui violazione della legge sui segreti ufficiali, corruzione e brogli elettorali. Rischia, se dovesse essere condannata in via definitiva, decenni di carcere. Tutta la stampa è stata bandita dai processi e di recente ai suoi avvocati è stato impedito di parlare con i giornalisti. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, più di 1.300 persone sono state uccise e oltre 10.000 arrestate nella repressione del dissenso seguita al colpo di stato. I media di Stato birmani hanno annunciato la scorsa settimana un nuovo capo d'imputazione per corruzione a carico di Suu Kyi. Sul capo della leader democratica gravano già più di 10 altri capi d'imputazione, incluso uno relativo alla presunta violazione di un codice sui segreti di Stato risalente all'epoca coloniale. L'ultimo capo d'accusa riguarderebbe una presunta violazione della legge anti-corruzione in relazioni al nolo e al successivo acquisto di un elicottero tramite fondi pubblici. Win Myint, presidente del governo civile deposto come Suu Kyi a seguito del golpe dello scorso febbraio, è stato accusato del medesimo reato. Il mese scorso l'ex consigliera di Stato è stata incriminata con l'accusa di frode in relazione alle elezioni del 2020. Assieme a Suu Kyi sono stati incriminati per il medesimo reato altri 15 ex funzionari, incluso, anche qui, l'ex presidente Win Myint e il presidente della commissione elettorale.

Denuncia di Amnesty International

Con la nuova condanna ad Aung San Suu Kyi i militari in Birmania stanno cercando di "soffocare le libertà". Lo ha denunciato oggi Amnesty International. "Le dure condanne inflitte ad Aung San Suu Kyi sulla base di false accuse sono l'ultimo esempio della volontà dei militari di eliminare ogni opposizione e soffocare le libertà in Birmania", ha affermato l'organizzazione in un comunicato.


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