Case Green, la direttiva punta alle emissioni zero entro il 2050. Il ministro Pichetto Fratin non cela le sue perplessità

Case Green, la direttiva che punta alle emissioni zero entro il 2050. Le perplessita

Case Green, la direttiva che punta alle emissioni zero entro il 2050. Le perplessita   Photo Credit: agenziafotogramma.it


15 marzo 2023, ore 13:40 , agg. alle 14:12

343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti. Questi i numeri che al Parlamento europeo hanno aperto ampio margine alla concretizzazione della direttiva sulle case green. L’obiettivo è, appunto, una maggiore efficienza energetica degli edifici pubblici e privati di tutta Europa.

CASE GREEN INIZIA IL NEGOZIATO. IL RECEPIMENTO NON ARRIVERÀ PRIMA DEL 2025

L’approvazione è solo un primo passo di un iter che potrebbe rivelarsi più intricato del solito. Il recepimento degli Stati membri, infatti, probabilmente non avverrà prima del 2025. Dopo l’approvazione della Commissione europea (9 febbraio) e il via libera dell’Eurocamera (14 marzo), si entra nella fase a tratti più complessa: il negoziato tra Commissione, Parlamento europeo e governi.

GLI OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA

La direttiva sulle emissioni degli edifici pubblici e privati punta alla ristrutturazione dell'intero complesso immobiliare europeo per renderlo più sostenibile. Entro il 1° gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Altro step coinvolgerà il 2033, tre anni più tardi, quando sarà obbligatorio passare alla classe D, per arrivare alle emissioni zero al 2050.

Gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero già a partire dal 2028, mentre per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è anticipata al 2026.

GLI ESCLUSI E LE CLASSI ENERGETICHE

Quello che preoccupa maggiormente il bel Paese è che al momento in Italia 3 case su 4 sono in classi più basse della D, che come detto è il target da raggiungere entro il 2033. Su questo argomento urge una precisazione, poiché le classi energetiche attuali non sono uniformate di paese in paese e quindi andranno riformate. Sintetizzando: la lettera D della nostra attuale classificazione non sarà la stessa che conterà nella direttiva europea.

I grandi esclusi dagli interventi sono i monumenti, le case di vacanza (abitate meno di 4 mesi l'anno), i palazzi storici protetti, le chiese e altri edifici di culto, le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati. 

ITALIA, I DUBBI DEL MINISTRO GILBERTO PICHETTO FRATIN

Tra i voti contrari ci sono i partiti che sostengono il governo italiano. A spiegare le perplessità in essere è lo stesso ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin: “Non mettiamo in dubbio l'obiettivo della decarbonizzazione e il peso che ha il sistema dei fabbricati. Ma di fatto con 110 miliardi siamo intervenuti su 360mila immobili. La stima di quelli che dovrebbero rientrare in classe energetica D sono 11 milioni, con costi caricati sullo Stato o sulle famiglie, in questo caso quelle meno abbienti". Lo dichiara Pichetto Fratin, intervenendo alla presentazione del Piano di Sviluppo 2023 di Terna. "Bisogna fare una valutazione di razionalità. In ambito europeo c'e' il Trilogo aperto. La posizione di Parlamento europeo e Commissione non è di step, ma di obbligo individuale".

URSULA VON DER LEYEN RILANCIA CON IL NET-ZERO INDUSTRY ACT

L’Unione Europea prova ad accelerare sulle soluzioni green per il futuro. Energia, strutture e tecnologie al centro della rivoluzione. Dopo il sì alle case green nella giornata di ieri, per arrivare alle emissioni zero degli edifici entro il 2050, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parla di Net-Zero Industry Act. Il piano industriale che verrà presentato domani e porterà a produrre almeno il 40% della tecnologia pulita necessaria. “Il progetto offre velocità, semplificazione e finanziamenti", assicura la von der Leyen parlando all'Eurocamera.


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