Caso Open Arms, Matteo Salvini rinviato a giudizio; è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio

Caso Open Arms, Matteo Salvini rinviato a giudizio; è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio

Caso Open Arms, Matteo Salvini rinviato a giudizio; è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio


17 aprile 2021, ore 17:57

Per il leader Lega è una decisione dal sapore politico; il processo sul caso Open Arms comincerà il 15 settembre a Palermo

Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio dal gup di Palermo Lorenzo Jannelli. Il senatore del Carroccio deve risponde di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo la Procura, alla nave della ong catalana Open Arms, con a bordo 147 migranti soccorsi in mare, di attraccare a Lampedusa. Prima dell’autorizzazione allo sbarco i profughi rimasero davanti alle coste dell'isola per diversi giorni. Il processo inizierà il 15 settembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo.


La vicenda

L’odissea dei migranti a bordo della nave Open Arms di proprietà di una Ong spagnola ha inizio il 1 agosto del 2019, quando l’equipaggio salva in mare in due distinte operazioni 124 persone. Il giorno dopo viene chiesto all’Italia un porto sicuro dove sbarcare i naufraghi, ma Roma applica il decreto sicurezza bis, che impone il divieto di entrare in acque italiane. Per motivi medici vengono fatte sbarcare alcune persone, intanto la tensione a bordo aumenta. Alcuni migranti si gettano in acqua per protesta. Intanto la Ong presenta ricorso al tribunale amministrativo del Lazio contro il decreto sicurezza bis e il Tar sospende il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, la nave quindi punta verso l'Italia, ma non riceve l'indicazione di un porto di sbarco. Il caso Open Arms venne sbloccato dall'intervento della Procura di Agrigento che, accertate con un ispezione a bordo le gravi condizioni di disagio fisico e psichico dei profughi trattenuti sull'imbarcazione ordina lo sbarco a Lampedusa. Dalla nave scendono gli 83 migranti rimasti a bordo. A novembre scatta l'indagine della Procura di Agrigento per sequestro di persona e omissione d'atti d'ufficio e nel febbraio dello scorso anno, il tribunale dei ministri chiede al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. A maggio la Giunta per le immunità respinge la richiesta, mentre l'Aula di Palazzo Madama la approva il 30 luglio. Iniziano le udienze preliminari a Palermo, il Gup, alla quarta viene emesso il verdetto di rinvio a giudizio per Matteo Salvini. Durante l’arringa, la difesa di Salvini ha sostenuto che la decisione di Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, è stata dettata dall'esigenza di tutelare i confini nazionali e che comunque era stata presa dall'intero Governo.


Le reazioni

A caldo Matteo Salvini in un tweet aveva scritto: “La difesa della Patria e' sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l'Italia. Sempre". A freddo ha quindi detto che questa “È una decisione dal sapore politico più che giudiziario", aggiungendo che “mi spiace per i miei figli, ma non torno a casa preoccupato”. L’ex ministro dell'Interno, ha detto ancora: ”Passare per sequestratore proprio no, è ridicola proprio l'idea” aggiungendo “Quanto costerà questo processo politico agli italiani?”. Savini punta il dito su chi gioca sulla pelle delle persone e sostiene che “a mio avviso sul banco degli imputati dovrebbe esserci qualcuno che gioca sulla pelle degli esseri umani mettendone veramente a rischio la vita. Perchè se qualcuno gira, non per sei giorni, il tempo del mio presunto sequestro, ma per 13 giorni per il Mediterraneo in attesa di raccogliere altri immigrati, chi è il sequestratore? Chi gioca sulla pelle di questi poveri ragazzi? Sono contento perché al processo sono convinto emergeranno delle verità”. Poi l’affondo: “La Open Arms ha fatto una battaglia politica sostenuta da alcuni partiti. In tribunale ci confronteremo su questo perché io i voti li ho presi dagli italiani, il comandante della Open Arms non è stato eletto da nessuno”. In un tweet la Ong della Open Arms ha scritto: “Salvini rinviato a giudizio con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto atti d'ufficio. Felici per tutte le persone che abbiamo tratto in salvo durante la Missione 65 e in tutti questi anni. La verità del Med è una, siamo in mare per raccontarla”.



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