Chiara Ferragni , udienza interlocutoria, in attesa della ammissione come parte civile della casa del consumatore

Chiara Ferragni , udienza interlocutoria, in attesa della ammissione come parte civile della casa del consumatore

Chiara Ferragni , udienza interlocutoria, in attesa della ammissione come parte civile della casa del consumatore


04 novembre 2025, ore 13:00

L'influencer deve rispondere di truffa aggravata (dall'uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni 'Pandoro Balocco (Pink Christmas') e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni

L’ascesa di Chiara Ferragni adesso è bloccata da tempo, adesso  l’influencer per la prima volta è apparsa in aula a Milano dove si è svolta  la seconda udienza che la vede imputata."Grazie per l'attenzione, grazie di essere qua. È una fase sicuramente difficile della mia vita epenso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni, però grazie di essere qua e andiamo avanti". Così parlando con i cronisti, Chiara Ferragni, lasciando il Palazzo di Giustizia di Milano dopo l'udienza per truffa aggravata per i noti casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. Il procedimento è stato aggiornato al 19 novembre, quando il giudice deciderà sull'istanza di costituzione di parte civile della Casa del consumatore.

La Ferragni deve rispondere di truffa aggravata (dall'uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni 'Pandoro Balocco Pink Christmas' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate' (Pasqua 2021 e 2022)'. A processo oltre Chiara Ferragni c'è il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.

Ingiusto profitto per 2,2 milioni di euro

Per la procura, l'influencer avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine". In particolare, l'operazione 'Balocco' avrebbe indotto "in errore un numero imprecisato di acquirenti" convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi svolta a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.

L'accordo, invece, si è rivelato diverso, a dire della procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l'iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell'ospedale, indipendentemente dalle vendite.

5000 euro risarcimento irrisorio

L'unica parte civile che potrebbe entrare nel processo, l'associazione Casa del Consumatore lo scorso 30 ottobre, aveva comunicato di aver rifiutato la proposta di 5mila euro di risarcimento. "Non accettiamo questa somma sia perché irrisoria rispetto ai profitti di ben 2,7 milioni di euro che la signora Ferragni risulta abbia tratto dalle operazioni oggetto di giudizio, sia perché non consentirebbe alcuna efficace azione riparatoria alle sue condotte, realizzatesi proprio sui social" si leggeva nella nota.


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