Chiara Francini, la co-conduttrice del festival di sanremo porta l'allegria sul palco

Chiara Francini, la co-conduttrice del festival di sanremo porta l'allegria sul palco

Chiara Francini, la co-conduttrice del festival di sanremo porta l'allegria sul palco   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


11 febbraio 2023, ore 01:16 , agg. alle 02:13

E' lei, Chiara Francini, attrice, conduttrice televisiva e scrittrice, la co-conduttrice della quarta serata del festival di Sanremo, a portare molta allegria e ironia sul palco

Chiara Francini, co-conduttrice della quarta serata del Festival di Sanremo porta l'allegria sul palco dell'Ariston, la sua prima chiama arriva dopo l'esibizione di Peppino di Capri. La gag che la introduce è quella di Amadeus che la chiama, guarda le scale, ma lei non scende perché si trova in platea. per umiltà resta seduta, dice, temendo di scendere la scala. La sua preoccupazione è quella della borsetta "come diceva la mi' nonna". Il suo primo ingresso all'Ariston è con un "cencino" come lo definisce", un abito  di velluto blu con due ali. Quindi chiede il "cartoncino" per la sua prima presentazione.

La seconda uscita

La seconda uscita sul palco dell'Ariston per Chiara Francini, è per cantare in duetto  "è o non è la serata dei duetti?" e allora con Amadeus che l'accompagna  intona una canzone inedita e racconta di come il direttore artistico l'ha invitata al festival.  La canzone è sullo sitle ironico, intitolata "Che serata straordinaria" racconta di come ascoltando il Tg1 ha scoperto di essere stata invitata a Sanremo "E poi un bel giorno su Rai1 al TG tu mi ai annunciata/Allora ho detto è tutto vero sono all'Ariston stasera eccomi qua! Ciao Mamma/Tutto è come lo vediamo in televisione/Se non ci credi guarda faccio un post". mentre canta prende il cellulare.

La terza uscita

Il terzo intervento è quello dell’ironia. Chiara Francini parla di curve al posto giusto, dice di sentirsi bene sul palco, anche se si trova in una posizione un po' scomoda perché dice ad Amadeus e a Gianni Morandi che sono sul palco con lei “mi hai strappato dalla comodità del mio divano però si è realizzato il più grande sogno della mia vita”. Poi chiede a Gianni Morandi di cantare una ninna nanna “Se un giorno diventassi mamma la potrei rivendere su internet nelle chat della delle mamme così le faccio schiantare tutte”. L’intervento si chiude con Chiara Francini che elogia Gianni Morandi perché in “Questa 73ª edizione le hanno fatto fare veramente di tutto l'hanno fatta s****** forte metafora l'hanno fatta persino cantare con Albano e ora le hanno fatto anche cantare una ninna nanna”. Chiudendo con un “Lei è veramente da sposare”.  

Il monologo

Arriva un momento nella vita in cui sei diventato grande, quando arriva un figlio, io un figlio non ce l’ho, ma c’è un attimo in cui tutti incontro a te cominciano a fare fili. Nel suo monologo Chiara Francini ha raccontato di quando un’amica gli ha detto di essere incinta. E di calarsi nella parte di chi non lo è mai stata non sa che faccia fare. Non sa cosa dire e finge di essere contenta. “E non c’è spazio per il tuo dolore, per la tua solitudine. Tu devi festeggiare” dice. Alla donna che non ha figli vengono i dubbi, la paura di fare un figlio e si immagina come sarà. “E poi a un certo punto io mi sono accorta che il tempo passava e che se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto. Perché anche quando ti decidi che è il momento giusto poi, magari, il corpo ti fa il dito medio e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita. A noi donne il senso di colpa ci rimbomba dentro, come un eco”. Poi continua sognando il figlio e dice “Ancora non ti conosco, ancora non so nemmeno se nasci, se ci riesco a farti nascere, che già non ci capiamo. Essere figlio di una madre come me ti causerà solo dei problemi. Se sarai maschio io so e, quasi spero, che sarai gay e t’amerò così tanto. Però forse preferirei non lo fossi, perché sarà più difficile e io vorrei che per te fosse facile. Per favore non essere stupido. Vienimi su brillante, con la battuta pronta. Odia, odia, odia ciò che si deve odiare, perché è con quello che si fa tutto. Il monologo prosegue: “Io vorrei fare come mia madre che non mi ha mai preso nel suo lettone. Piangerai nel tuo letto. Spero di avere la forza di lasciarti piangere. Non devo essere debole. Ma lo vedi come parlo? Sembra che tutto dipenda da me, come se tu non esistessi già da prima di esistere” dice Chiara Francini. “ E io ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come parlo…? Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto… Da dove mi viene tutto questo? Quanto mi è costato diventare come sono? Quanto costerà a te? E in mezzo a tutto questo bisogno di arrivare, in mezzo a tutta questa rabbia, a questo amore, io, ora, non so dove metterti. O, forse, sei proprio tu che non vuoi venire da me, perché credi che io mi sia dimenticata di te, che io mi sia dimenticata della vita. Perché avevo troppo da fare. Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me. Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato”, ha concluso.


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