Cicloturismo, trend estate 2020: come organizzarsi per una vacanza ecologica e di prossimità?

Cicloturismo, trend estate 2020: come organizzarsi per una vacanza ecologica e di prossimità?

Cicloturismo, trend estate 2020: come organizzarsi per una vacanza ecologica e di prossimità?


30 maggio 2020, ore 14:00 , agg. alle 19:12

L’Italia è pronta? Al momento il Trentino Alto-Adige è la regione più attrezzata per questo tipo di vacanza, mentre le altre sono molto più indietro

L'emergenza sanitaria legata al coronavirus ci apre ad altri modi di pensare alle vacanze tipiche come la classica settimana tutta mare e spiaggia. Dobbiamo convivere con il distanziamento sociale imposto dal Covid-19, che tradotto per il turista significa anche adattabilità ai viaggi a corto raggio e alternativi. In Italia il trend del momento è il cicloturismo. L'ultimo Rapporto stilato da Isnart-Unioncamere e Legambiente sulle tendenze e l’economia di questo tipo di vacanza in Italia ci mostra come lo scorso anno questo tipo di vacanza ha generato poco meno di 55 milioni di pernottamenti tra italiani e stranieri, ovvero il 6,1% del totale, generando una spesa di 4,7 miliardi di euro, corrispondente al 5,6% del totale delle spese per le ferie in Italia. La bicicletta rappresenta un’opportunità per riscoprire il territorio. Da Nord a Sud. Non un Giro d'Italia come lo intendono i professionisti del ciclismo, con tappe da 200 chilometri e velocità da non meno di 40 Km/h, ma un viaggio organizzato anche da noi, a tappe di breve chilometraggio, o acquistato dai tour operator specializzati.

Quale scelta?

Se lombardi, emiliani e romagnoli scelgono le località di prossimità per le vacanze in bicicletta, veneti e toscani si spingono oltre, spostandosi, sempre secondo i dati, fino in Calabria e in Sicilia. Il cicloturismo porta in Italia anche gli stranieri, soprattutto tedeschi e austriaci che si concentrano in Trentino, mentre i francesi preferiscono pedalare anche in Lombardia e Sardegna. 

Vacanza non per tutti, ma alla portata di tutti

La vacanza su due ruote comporta un minimo di preparazione fisica e un mezzo adeguatamente pronto, a livello meccanico, per affrontare la strada. Se per quest'ultima necessità basta portare la bicicletta da un meccanico specializzato, la preparazione prevede qualche mese di allenamento prima di affrontare il viaggio.

Ma come si pianifica una vacanza cicloturistica?

La prima regola per una vacanza da cicloturista è quella della scelta dell’itinerario che deve essere alla nostra portata, ovvero condizione fisica al momento della partenza e attitudine a stare in sella per diverse ore al giorno, ma anche adeguata alle nostre capacità di affrontare dislivelli e strade sterrate (sapendo che viaggeremo con una bicicletta pesante diversi chili, per trasportare il nostro bagaglio). Individuato l’itinerario pianifichiamo le tappe tenendo in considerazione la velocità media con cui si affrontano le tappe del percorso e il tempo di percorrenza tra partenza e arrivo della tappa. Per i pernottamenti il cicloturista predilige B&b, oppure gli hotel che offrono un riparo per la bicicletta. Fondamentali sono le mappe stradali cartacee. Internet non arriva ovunque e nel caso di zona non coperta dal segnale Gps, salvano dallo sbagliare direzione. 

Il cicloturismo tra fai da te e vacanza organizzata

Il fai da te è la soluzione migliore per una vacanza all'insegna del cicloturismo. Solo se non si è sicuri, meglio affidarsi agli operatori specializzati. Le formule più vendute da questi tour operator sono quelle degli itinerari family-friendly (54%) e bici e barca (30,8%), ma è forte anche il desiderio di tanti appassionati della bicicletta di ripercorrere tappe ciclistiche storiche.

L'impatto sul turismo

Il cicloturismo può giocare una partita importantissima per il turismo italiano nel 2020 e potrebbe generare 25,9 milioni di presenze. Ma l’Italia è pronta? Al momento il Trentino Alto-Adige registra il 15% del movimento turistico globale ed è la regione più attrezzata per questo tipo di vacanza (genera un impatto economico di quasi 338 mila euro per chilometro di ciclabile) mentre le altre sono molto più indietro.


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