Commercio, dal 2012 ad oggi spariti 100mila negozi in città

Commercio, dal 2012 ad oggi spariti 100mila negozi in città

Commercio, dal 2012 ad oggi spariti 100mila negozi in città   Photo Credit: Fotogramma


27 febbraio 2023, ore 12:19

E' quanto emerge da uno studio di Confcommercio sulla demografia di impresa nelle città italiane dal 2012

In dieci anni, tra il 2012 e il 2022 sono sparite, complessivamente, oltre 99mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante mentre sono in crescita alberghi, bar e ristoranti (+10.275). Nello stesso periodo aumenta la presenza straniera nel commercio, sia come numero di imprese (+44mila), sia come occupati (+107mila) e si riducono le attività e gli occupati italiani (rispettivamente -138mila e -148mila). E' quanto emerge da uno studio di Confcommercio sulla demografia di impresa nelle città italiane dal 2012.

Sempre meno negozi di beni tradizionali

Cambia anche il tessuto commerciale all'interno dei centri storici "con sempre meno negozi di beni tradizionali" (libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8%) e "sempre più servizi e tecnologia" (farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%), attività di alloggio (+43,3%) e ristorazione (+4%).

Confcommercio: puntare su efficienza e produttività

"La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio offerto dai negozi in sede fissa confina con il rischio di desertificazione commerciale delle nostre città dove, negli ultimi 10 anni, la densità commerciale è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti (un calo di quasi il 20%)", sottolinea Confcommercio nella sua analisi, concentrata su 120 città medio-grandi. "Per evitare gli effetti più gravi" di questo fenomeno, per il "commercio di prossimità non c'è altra strada che puntare su efficienza e produttività anche attraverso una maggiore innovazione e una ridefinizione dell'offerta", sottolinea Confcommercio.

Sangalli: “La desertificazione riguarda anche la società”

"La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese, ma la società nel suo complesso perché significa meno servizi, vivibilità e sicurezza. Occorre accelerare la riqualificazione urbana con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del Pnrr e il coinvolgimento delle parti sociali". Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta l'analisi dell'Ufficio Studi della Confederazione sulla demografia di impresa nelle città italiane presentata oggi.


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