Confcommercio è ottimista sui consumi di Natale grazie alle tredicesime. Sangalli chiede al governo di consolidare la ripresa
Confcommercio è ottimista sui consumi di Natale grazie alle tredicesime. Sangalli chiede al governo di consolidare la ripresa Photo Credit: Foto: Ansa/Matteo Bazzi
06 dicembre 2025, ore 12:10
A dicembre tredicesime più ricche spingono i consumi: 49,9 miliardi di euro. Si tratta di un aumento di 2,4 miliardi rispetto allo scorso anno
Il monte tredicesime destinato quest'anno a consumi e regali di Natale sarà pari a 49,9 mld di euro, quasi 2 miliardi e mezzo in più rispetto allo scorso anno, al netto dei 9,4 miliardi destinati alle tasse, con una spesa media per consumi di 1.064 euro per famiglia. A fare i conti è l'ufficio studi di Confcommercio, che vede rosa ma presenta al governo le sue richieste, con il presidente Carlo Sangalli: "I buoni fondamentali della nostra economia e il risveglio dei consumi autorizzano un cauto ottimismo per le spese di Natale". Per consolidare questa tendenza servono segnali concreti - afferma Sangalli - Chiediamo, quindi, al Governo la detassazione degli aumenti contrattuali, anche per i contratti maggiormente rappresentativi che coinvolgono oltre cinque milioni di lavoratori del terziario e del turismo.
STRENNE MA ANCHE PIU' REGALI PER SE STESSI
Il premio di fine anno si trasferirà solo in parte alla spesa dedicata strettamente ai regali di Natale che si attesterà a 10,1 miliardi: e che è comunque il dato più alto dal 2020. La spesa procapite sale poco per i regali, da 210 a 211 euro. Oltre alle strenne, gli italiani penseranno di più a sé stessi 'regalandosi' un nuovo elettrodomestico, andando più spesso al ristorante o al cinema e al teatro. E diminuiscono le persone che prevedono di passare un Natale dimesso (dal 77,1% al 72,7%).
SANGALLI AL GOVERNO, CONSOLIDARE IL TREND POSITIVO
"I buoni fondamentali della nostra economia e il risveglio dei consumi autorizzano un cauto ottimismo per le spese di Natale". Per consolidare questa tendenza servono segnali concreti - afferma Sangalli - Chiediamo, quindi, al Governo la detassazione degli aumenti contrattuali, anche per i contratti maggiormente rappresentativi che coinvolgono oltre cinque milioni di lavoratori del terziario e del turismo.
