Cop26, Luigi Ippolito su RTL 102.5: "Visti gli accordi del G20, è difficile che si arrivi a risultati diversi"

Cop26, Luigi Ippolito su RTL 102.5: "Visti gli accordi del G20, è difficile che si arrivi a risultati diversi"

Cop26, Luigi Ippolito su RTL 102.5: "Visti gli accordi del G20, è difficile che si arrivi a risultati diversi"


02 novembre 2021, ore 12:38

Luigi Ippolito, inviato del Corriere della sera a Glasgow per seguire Cop26 che si chiude oggi, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

Luigi Ippolito, inviato del Corriere della Sera a Glasgow, in Non Stop News ha parlato dell’annuncio dell’India sull’emissione del carbonio, dell’aumento della produzione giornaliera di carbone della Cina, del nucleare e di un accordo complessivo tra Paesi al momento difficile da raggiungere.

L’India ha annunciato zero emissioni solo dal 2070

Ieri nella giornata di apertura della Cop26 si sono succeduti sul palco i principali leader mondiali: da Johnson, a Draghi, a Biden - ha spiegato l'inviato del Corriere-. Tutti a sottolineare come questa sia l’ultima chiamata per il pianeta se non si prendono impegni concreti: se non si agisce adesso sarà troppo tardi per fermare il riscaldamento globale. Allo stato attuale stiamo andando verso un riscaldamento di almeno 2.7 gradi rispetto all’era preindustriale, cosa che sarebbe già catastrofica per la vita stessa sulla terra. Invece di dare impegni rapidi, i Paesi più inquinanti – come India, ma anche la Cina – li hanno spostati al 2060/2070. Anzi, la Cina ha detto che per i prossimi 10 anni aumenterà addirittura le emissioni. Siamo, dunque, molto lontani dall’orizzonte necessario per contenere il riscaldamento globale entro 1.5 gradi, l’obiettivo che si era dato il mondo a Parigi nel 2015 e che voleva essere il traguardo da tagliare alla vigilia del summit a Glasgow. Con gli annunci di Cina e India, questo traguardo sarà molto difficile se non impossibile da raggiungere”.

Il nucleare è una possibilità

Il nucleare tecnicamente è un’energia pulita - ha detto Ippolito -, non rilascia emissioni di anidride carbonica come le centrali a carbone, però ci sono tutta una serie di altri problemi legati a tecnologia e sicurezza. La Gran Bretagna ha indicato quattro pilastri per raggiungere la decarbonizzazione, cioè la messa fuori uso dei combustibili fossili, il passaggio alla motorizzazione elettrica e la riforestazione. Questo è un punto molto importante, infatti l’annuncio che verrà dato oggi a Glasgow è un accordo per fermare la deforestazione entro il 2030: senza una componente naturale è impossibile fermare il riscaldamento globale. Occorre dunque fare leva sulle risorse naturali, incrementare le potenzialità naturali del pianeta e oggi sarà importante questo annuncio relativo alla deforestazione”.

Un accordo che sembra lontano

Che ci sia un accordo complessivo alla fine di questa Cop sembra difficile. Quello a cui si punta sono dei patti di settore – come questo sulla deforestazione – o intese settoriali su elementi specifici. Non avendo raggiunto un concordato al G20 di Roma, è molto difficile che qui alla Cop, senza i leader cinesi e russi, si arrivi a un accordo complessivo tra tutti i Paesi. Bisogna aspettarsi degli annunci pezzo per pezzo”, ha concluso Luigi Ippolito.


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