Coronavirus, l’annuncio del ministro Franceschini, 12 milioni di euro per i concerti annullati

Coronavirus, l’annuncio del ministro Franceschini, 12 milioni di euro per i concerti annullati

Coronavirus, l’annuncio del ministro Franceschini, 12 milioni di euro per i concerti annullati


11 agosto 2020, ore 19:00

Le risorse sono state assegnate dal decreto firmato oggi, le associazioni di consumatori si augurano che prima si verifichi l’avvenuto rimborso agli spettatori

L'Italia riparte. In questi giorni lo abbiamo sentito ripetere più e più volte. Oggi è arrivata una svolta anche per quanto riguarda il settore della musica dal vivo. "12 milioni di euro per i concerti annullati", sono queste le risorse assegnate dal decreto firmato oggi dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, tramite il fondo emergenze imprese e istituzioni culturali introdotto con il Decreto Rilancio.

L’obiettivo dell’intervento di Franceschini

"Con questo intervento”, ha spiegato Franceschini, “il governo interviene per ristorare parzialmente le perdite subite in questi mesi difficili dagli organizzatori di concerti, che ancora adesso stanno conoscendo un momento particolarmente critico". La domanda di contributo potrà essere presentata da parte degli organizzatori di concerti di musica che abbiano dovuto cancellare, annullare o rinviare almeno uno spettacolo programmato in Italia, per via dell'emergenza epidemiologica da coronavirus. È presente inoltre una specifica sul numero di persone, ovvero un pubblico di almeno 1.000 individui se all'aperto e di 200 unità se al chiuso. Naturalmente ci si riferisce al periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 30 settembre 2020.

I requisiti per presentare domanda

Ci sono poi ulteriori specifiche per poter presentare la domanda. In primis bisogna avere la propria sede legale in Italia. Si deve avere organizzato almeno dieci eventi tra il 1 gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020, essendo titolari di altrettanti modelli C1 Siae. Per quanto riguarda gli obblighi in materia previdenziale, bisogna essere in regola, così come dal punto di vista fiscale e assicurativo. Sarà necessaria inoltre l’assenza di procedure fallimentari, oltre che di condizioni ostative alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni. Infine non si potrà aver già usufruito del contributo ordinario a valere sul Fondo unico dello spettacolo nel triennio 2018-2020.

La suddivisione delle risorse

Dal Mibact è stato spiegato che le risorse destinate agli organizzatori di concerti saranno suddivise in questo modo: 10 milioni di euro verranno ripartiti in proporzione ai minori ricavi accertati nel periodo 23 febbraio - 31 luglio 2020, confrontato con lo stesso periodo di un anno fa. Inoltre sono previsti 2 milioni di euro ulteriori, da ripartire in proporzione ai costi aggiuntivi sostenuti per le operazioni di rimborso dei concerti di musica leggera cancellati definitivamente a causa delle misure per il contenimento della pandemia. Si tratta quindi delle operazioni connesse ai rimborsi tramite voucher, che hanno scatenato diverse polemiche.

L’appello dell’Unione Nazionale Consumatori

Non si è fatta attendere la replica dell’Unione Nazionale Consumatori. "Vogliamo sperare che nel decreto l'accesso al fondo per il ristoro delle perdite degli organizzatori di concerti sia condizionato alla preventiva verifica dell'avvenuto rimborso degli spettatori". Così recita una nota di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione. Dona ha dichiarato inoltre che troverebbe singolare, per non dire vergognoso, se chi organizza il concerto non subisse alcuna perdita, avendo incassato i soldi degli spettatori senza restituirli, e poi ricevesse anche il ristoro da parte del Governo. “Sarebbe una beffa inaccettabile" ha concluso Dona. È di pochi giorni fa la notizia che, dopo le forti polemiche, saranno previsti rimborsi monetari e non più voucher per i concerti saltati di Paul McCartney, Lenny Kravitz e Hollywood Vampires. Lo hanno annunciato gli stessi organizzatori D’Alessandro e Galli, con una nota pubblicata sui social. Nei mesi scorsi le polemiche avevano spinto persino l’ex Beatles McCartney ad esprimersi sull’argomento.


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