Coronavirus, la serrata generale divide governo e regioni del nord

Coronavirus, la serrata generale divide governo e regioni del nord

Coronavirus, la serrata generale divide governo e regioni del nord


10 marzo 2020, ore 19:00

I Governatori di Lombardia e Veneto pronti al tutto chiuso, ma Palazzo Chigi per ora dice no

Non c’è ancora accordo sulla richiesta di misure più drastiche. Sia i governatori del Nord sia l‘opposizione chiedono il tutto chiuso, uffici compresi, per 15 giorni, tranne alimentari e farmacie, e lo stop pure ai mezzi pubblici. Insomma, resterebbero aperti solo i servizi essenziali. Ma dal governo per ora si dice no, anche se Palazzo Chigi spiega con il Presidente del Consiglio che l’ipotesi non viene esclusa. Mentre l’idea di un super-commissario sembra tramontare.

VERSO LO STOP A TASSE, MUTUI E BOLLETTE

Intanto mutui, tasse, bollette, tributi: tutto sospeso da subito per privati e famiglie, oltre che per le imprese. Il governo è pronto a queste misure, con Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fdi) e Antonio Tajani (Fi) che, come da agenda, hanno varcato la soglia di Palazzo Chigi: l’incontro fra il governo e le opposizioni è durato quasi tre ore e ha fatto il punto sul decreto anti-crisi con le misure economiche.

LE PROPOSTE DI LEGA-FDI-FI

Secondo il centrodestra servono almeno 30 miliardi di euro, ma il piano dell’esecutivo è ancora lontano, pur essendo salito a 10 miliardi. Quota per la quale serve comunque l’aggiornamento degli obbiettivi di bilancio, aggiornamento che sarà autorizzato domani dal voto delle Camere. Fra le misure in arrivo, ci sono la cassa integrazione in deroga anche per le imprese con un solo dipendente, sostegno alle famiglie sui congedi parentali, nuove risorse per il servizio sanitario, aiuti a partite Iva e lavoratori autonomi. Sui provvedimenti è già stato annunciato il via libera di tutti i partiti. Salvini invita all’unità, il ministro Luigi Di Maio dichiara che “l’Italia sta mostrando al mondo che non molla mai”, Giuseppe Conte è stato chiamato dai presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo per esprimergli la vicinanza dell’Unione europea.