Coronavirus, le autorità sanitarie degli Stati Uniti stimano 148mila morti entro il 25 luglio

Coronavirus, le autorità sanitarie degli Stati Uniti stimano 148mila morti entro il 25 luglio

Coronavirus, le autorità sanitarie degli Stati Uniti stimano 148mila morti entro il 25 luglio


03 luglio 2020, ore 17:24

I calcoli sono del Center for Disease Control and Prevention che prevede 148 mila morti per il coronavirus negli Usa entro il prossimo 25 luglio

Negli Stati Uniti la situazione della pandemia sembra ormai fuori controllo, tanto che il maggior ente sanitario americano prevede che entro il prossimo 25 luglio negli Stati Uniti il numero totale dei morti per il Covid 19 salga a 148mila. E alla vigilia della festa dell'Indipendence Day questa non è una bella notizia per gli americani che si preparano a festeggiare. Sempre secondo il Center for Disease Control and Prevention il numero dei nuovi decessi nelle prossime 4 settimane in Arizona, Arkansas, Florida, Idaho, Nevada, Oklahoma, Oregon, Carolina del Sud, Texas, Utah e Wyoming potrebbe superare il bilancio del mese scorso.

Dati da record degli ultimi giorni  

Attualmente in Usa i casi accertati di coronavirus sono 2.739.879, secondo i dati della Johns Hopkins University. Almeno sette Stati hanno fatto segnare il loro primato in un singolo giorno, si tratta di Alaska, Arkansas, Florida, Georgia, Montana, South Carolina e Tennessee, mentre nelle ultime 24 ore si sono registrati in tutto il paese oltre 53mila nuovi casi. Un nuovo record, il secondo in due giorni consecutivi e il sesto negli ultimi nove giorni.  A Miami le autorità hanno fatto scattare il coprifuoco e revocata la riapertura delle strutture di intrattenimento. 

Trump festeggia l'Indipendence Day in South Dakota 

L'impennata arriva alla vigilia del 4 luglio, la festa dell'Indipendence Day, giorno atteso dagli americani che si ritrovano in massa per celebrare l'anniversario patriottico. Il presidente Donald Trump tira dritto e come se nulla fosse, festeggerà il giorno dell'indipendenza americana con la first lady Melania a Mount Rushmore, in South Dakota, dove sono previste sontuose celebrazioni per il 4 luglio, con tanto di fuochi d'artificio e soprattutto una folla di almeno 7500 persone. Al momento non sono previste misure di distanziamento sociale, mentre le mascherine saranno distribuite gratuitamente ma non saranno obbligatorie. 

I Sioux sul piede di guerra 

Sul piede di guerra i nativi Sioux che temono un focolaio di Covid 19 causato dalla visita del presidente nelle loro riserve e accusano Trump di non non aver chiesto il permesso dei sette governi locali, violando gli storici trattati tra il governo Usa e i nativi americani per governare le sacre Black Hills, dove sono stati scolpiti i ritratti di quattro ex presidenti americani. Sul piede di guerra anche gli ambientalisti, più preoccuparti del timore che i fuochi artificiali inneschino incendi, vista la terra molto secca 


Il coronavirus dilaga nel mondo

Il coronavirus continua a dilagare nel mondo, l'epidemia che oltre ad aver colpito pesantemente Stati Uniti, Brasile, Russia, dove secondo le autorità sanitarie il tasso di mortalità potrebbe aumentare fino al 2% dall'inizio dell'anno e India, avanza in Sudafrica, che stabilisce un nuovo record di contagi nelle ultime 24 ore con 8.700 nuovi casi, portando il totale a quota 168.000. A preoccupare sono soprattutto Johannesburg e la provincia di Gauteng, che comprende anche la capitale, Pretoria, con quasi il 30% dei contagi di tutto il Paese. Israele è alle prese con la seconda ondata di Coronavirus che ha costretto il governo a reintrodurre nuove restrizioni. Una buona notizia arriva dalla Gran Bretagna, sesto paese al mondo con più casi, dove la pandemia sembra rallentare a tal punto che il governo di Boris Johnson ha allentato ulteriormente le misure di sicurezza e da venerdì 10 luglio autorizzato, senza restrizioni, i voli da oltre 50 paesi, tra cui l'Italia. 

Dalla Commissione Europa via libera all'uso del Remdesivir 

La Commissione europea ha autorizzato l'uso del medicinale Remdesivir per il trattamento contro coronavirus. Il via libera arriva dopo la raccomandazione dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali e l'approvazione da parte degli Stati membri. Il Remdesivir è un farmaco usato come trattamento per l'Ebola. Negli scorsi giorni gli Stati Uniti avevano acquistato 500mila dosi di questo farmaco, (pari alle scorte per tre mesi) che viene usato per curare il Covid 19. Infine, il Centro europeo per il controllo delle malattie sconsiglia l'uso dei guanti sterili per proteggersi dal virus SarsCov2 perché indurrebbe a pensare di poter abbandonare l'igiene delle mani. I guanti, scrive il centro sul suo sito, sono raccomandati agli operatori sanitari.   


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