Coronavirus, Stati Uniti guidano ancora la classifica dei paesi più colpiti dalla pandemia, ma a New York oggi parte la fase 2

Coronavirus, Stati Uniti guidano ancora la classifica dei paesi più colpiti dalla pandemia, ma a New York oggi parte la fase 2

Coronavirus, Stati Uniti guidano ancora la classifica dei paesi più colpiti dalla pandemia, ma a New York oggi parte la fase 2


22 giugno 2020, ore 14:00

New York prova ripartire con la riapertura da oggi di molte attività e l’inizio della fase 2; Cuomo: “ i newyorkesi hanno piegato la curva”; in Germania preoccupa il focolaio in un mattatoio; nuovo record di contagi in un solo giorno per il diffondersi dell’epidemia in America Latina; in Brasile oltre un milione di positivi e 50mila morti;

New York guarda alla Fase 2

Gli Stati Uniti continuano a guidare la classifica delle nazioni maggiormente colpite dal virus: i casi sono ormai oltre 2 milioni e 300mila mentre le vittime sono 122mila. Un segnale di speranza arriva, però, da New York che si prepara a entrare nella fase 2 con la riapertura di molte attività. Dopo 2 mesi di lockdown, 400 mila casi e 25 mila morti, il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, ha annunciato un nuovo passo verso il lento e graduale ritorno alla normalità: “ Insieme, i newyorkesi hanno piegato la curva perché hanno agito con responsabilità e facendo attenzione agli altri” ha scritto su Twitter. Da oggi sara possibile il servizio ai tavoli dei ristoranti, solo all’aperto e con il rispetto del distanziamento sociale, e ripartiranno alcuni settori produttivi.   

L’America Latina è ormai l’epicentro della pandemia

Il dato arriva direttamente dall’Organizzazione mondiale della sanità e segna il record dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo con i suoi 9 milioni di casi e 470 mila vittime: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 183mila nuovi casi di covid-19, mai così tanti in un solo giorno. Secondo gli esperti, l’aumento è legato al diffondersi del virus in America Latina, in particolare in Brasile. Nel Paese si è superato il milione di positivi e i 50mila morti, anche se i numeri potrebbero essere molto superiori, considerando l’impossibilità di monitorare la situazione nelle zone più remote e nelle favelas. L’approccio del presidente Jair Bolsonaro, poi, rende ancora più difficile il contenimento del virus.Anche il Perù sta vivendo un momento difficile. Nonostante le rigide misure imposte, il Paese ha superato l’Italia per numero di contagi, ben 251mila con 7800 morti, ma con una popolazione di poco inferiore ai 32 milioni. Sulla base dei dati sanitari, le autorità locali hanno deciso di rinviare la riapertura di Machu Pichu, la cittadella Inca patrimonio dell’umanità, inizialmente prevista per l’inizio di luglio.

In Germania preoccupa il focolaio in Nord Reno Westfalia

In Europa, la Germania teme una nuova ondata di contagi dopo la scoperta di un vasto focolaio nel mattatoio della Tonnies a Guetersloh, nel Nord Reno Westfalia. Le infezioni registrate sono 1331 su poco più di 6mila dipendenti, tanto che l’indice del contagio, il cosiddetto R0, è balzato da 1,79 a 2,88. Le autorità locali hanno posto in quarantena tutti i lavoratori, ma la misura potrebbe esser arrivata troppo tardi per evitare il diffondersi del virus. Il governatore del Land, Armin Laschet, al momento ha escluso un nuovo lockdown, ma ha parlato di un forte rischio pandemico.

In Cina bloccata nuova ondata di contagi

La Cina sembra aver arginato il focolaio che era scoppiato nel più grande mercato alimentare di Pechino e che aveva fatto temere una nuova ondata epidemica. Grazie alle rigide misure di contenimento, allo screening di massa con oltre 2,3 milioni di test e alla chiusura delle scuole, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 18 nuovi casi in tutto il Paese, la metà dei quali nella Capitale. 


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