Corsa contro il tempo per salvare il beluga bloccato nella Senna. Che però non ce l’ha fatta

Corsa contro il tempo per salvare il beluga bloccato nella Senna. Che però non ce l’ha fatta

Corsa contro il tempo per salvare il beluga bloccato nella Senna. Che però non ce l’ha fatta


10 agosto 2022, ore 13:58 , agg. alle 14:11

Un tentativo disperato di riportarlo in mare, con la mobilitazione di ventiquattro sommozzatori, decine di veterinari e persone che in tutto il mondo hanno tenuto il fiato sospeso. Non è la prima volta che un cetaceo finisce in acque dolci francesi

Una storia che ha scaldato il cuore e ha fatto sperare, fino all’ultimo, che potesse esserci un lieto fine. Ma per il beluga che da una settimana era bloccato nella Senna, non c’è stato nulla da fare, nonostante le operazioni di soccorso messe in campo dalle autorità francesi.

IL TENTATIVO DISPERATO DI RIPORTARLO IN MARE

Per giorni si è lavorato cercando di capire come aiutare il cetaceo a uscire dal fiume parigino. Nella notte erano state avviate operazioni eccezionali. Ventiquattro sommozzatori hanno lavorato per ben sei ore, assistiti dagli esperti di Sea Sheperd France e da un nutrito pubblico di ambientalisti e curiosi. Alle 4 di questa mattina il beluga, un maschio lungo 4 metri, 800 chili di peso e con uno stato di salute critico, è stato sollevato con una rete trainata da una gru e portato fuori dalla chiusa di Saint-Pierre-la Garenne. Adagiato in una chiatta, è stato poi curato da un’equipe di veterinari. Messo su un camion frigorifero, è iniziata poi la corsa disperata verso il mare. Ma le cose non sono andate come sperato. Durante il trasporto verso il bacino di Ouistreham infatti, il cetaceo è stato sottoposto a eutanasia. L’animale avrebbe avuto una crisi respiratoria, era indebolito e non riusciva più a nutrirsi. "Nonostante un'operazione di salvataggio senza precedenti per il beluga, siamo tristi di annunciare la morte del cetaceo", l’annuncio della prefettura su Twitter.

NON E' LA PRIMA VOLTA CHE UN CETACEO FINISCE NELLA SENNA

Difficile capire come il mammifero sia finito nella Senna. Una specie protetta, che popola per lo più Alaska, Canada, Groenlandia e Russia. Anche se non è la prima volta che un beluga arriva nelle acqua dolci francesi: il primo avvistamento infatti risale al lontano 1948, ed era stato registrato nelle acque dell'estuario della Loira. Inoltre, solo qualche settimana fa, era stata avvistata nella Senna anche un'orca, ribattezzata Sedna. Dopo aver vagato per un po', appesa alla speranza di tutti, era morta anche lei. Mentre bisogna tornare a giugno scorso per risalire all'avvistamento di una balenottera comune alla foce, vicino a Le Havre. 


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