Covid, in Italia la variante Delta sfiora il 100 per cento, ma l’indice di contagio cala sotto l’uno

Covid, in Italia la variante Delta sfiora il 100 per cento, ma l’indice di contagio cala sotto l’uno

Covid, in Italia la variante Delta sfiora il 100 per cento, ma l’indice di contagio cala sotto l’uno


03 settembre 2021, ore 19:00

La Sicilia rimane l’unica Regione in giallo, sotto attenzione gli indicatori di Sardegna e Calabria, l’Rt scende a 0,97, ma 17 Regioni diventano a rischio moderato, erano dieci la scorsa settimana, ancora senza vaccino 3,7 milioni di italiani over 50

Gli ultimi dati ribadiscono che la cosiddetta variante Delta è predominante nel nostro Paese, ed è ormai quasi al 100 per cento, tutto quando aumentano le Regioni a rischio, sono 17, erano 10 la scorsa settimana. Sette Regioni e Province autonome riportano allerte di resilienza. Spicca la Sicilia, dove i nuovi casi di Covid-19 sono in crescita, a 9.771. Ma scende sotto l’1 l’indice nazionale di contagio, l’R con T, mentre oltre il 92 per cento dei docenti ha ricevuto almeno la prima dose, però in generale sono quasi 3 milioni e 700mila gli over 50 ancora totalmente scoperti dal vaccino.


La scuola

Nel frattempo dopo l'annuncio dei ministri Speranza e Bianchi della possibilità di abbassare le mascherine nelle classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati, i Presidi lanciano l’allarme emarginazione per i ragazzi non vaccinati: "Nelle classi ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina". Dichiara così il presidente dell'Anp (l'Associazione Nazionale Presidi,: "Si pensi, per esempio, se in una classe di 25 studenti c'è solo uno senza vaccino - sottolinea -, come si sentirà questo ragazzo?"


L’obbligo

Intanto il sì del premier Draghi all’obbligo vaccinale e alla terza dose del vaccino fa discutere. Perplessità da Giuseppe Conte e i 5S, Antonio Tajani per Fi chiede di aprire un tavolo di confronto, mentre la Lega non si sfilerà dalla maggioranza che sostiene il governo: è quanto assicura Matteo Salvini che, all'indomani dell'apertura del presidente del Consiglio, ribadisce il 'no' del suo partito all'obbligatorietà vaccinale contro il Covid. Il partito di via Bellerio non rinuncerà alle sue posizioni storiche, che esprimerà con coerenza, garantisce, con il voto in Parlamento. Quindi: no compromessi su obbligo vaccinale, ius soli o ddl Zan, scandisce il segretario leghista. E sui dubbi a introdurre l'obbligo di vaccinarsi contro il Covid tentano di ricomporsi anche le diverse sensibilità che animano il Carroccio.


Il caso Toti

Intanto la Digos di Genova e gli investigatori della polizia postale indagano sulle minacce apparse sulle chat di Telegram anche contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Il governatore è finito nel mirino dei No vax in uno dei canali finiti adesso sotto la lente degli inquirenti. "Il prossimo della lista sei tu", "Farti fuori è poco", "Al muro anche lui" e "Tu verrai ammazzato" sono solo alcune delle minacce vergate dagli utenti.


Le riforme

Nel frattempo la riforma fiscale e la riforma della concorrenza dovrebbero arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri entro la terza settimana di settembre (dal 13 al 17 del mese) dopo una messa a punto che - spiegano fonti di governo - dovrebbe entrare nel vivo dalla prossima settimana. Anche con un documento presentato dal Mef, il Ministero dell’Economia. La cabina di regia con i partiti potrebbe essere convocata dal premier - si valuta sempre in ambienti governativi - a ridosso della riunione del cdm.


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