Cremona, vola fuori da taxi in corsa, batte la testa e finisce in coma, autista arrestato, dopo intercettazione

Cremona, vola fuori da taxi in corsa, batte la testa e finisce in coma, autista arrestato, dopo intercettazione

Cremona, vola fuori da taxi in corsa, batte la testa e finisce in coma, autista arrestato, dopo intercettazione


18 febbraio 2022, ore 11:23

I fatti risalgono alla vigilia di Natale, quando in seguito a un diverbio sul prezzo della corsa e sul metodo di pagamento, un giovane di 27 anni è stato sbalzato fuori dal taxi, su cui si trovava, cadendo in strada: il tassista aveva sostenuto la sua estraneità, ma un'intercettazione lo inchioda

Già indagato per sequestro di persona e lesioni colpose gravissime,  è stato arrestato dalla Squadra Mobile, e si trova ai domiciliari, il tassista di Cremona di 68 anni coinvolto, la notte della Vigilia di Natale, in una discussione con un passeggero 27enne "misteriosamente volato", a suo dire,  dal taxi lanciato a forte velocità, caduto in strada a faccia in giù e finito in coma per un grave trauma cranico.

Intercettazione fondamentale per indagini

A tradire Giovanni Carrera, operatore molto noto nella città lombarda dove è in servizio da trent'anni, è stata un'intercettazione del 7 febbraio scorso. Quel giorno, appena uscito dall'ufficio del pm che lo ha interrogato, Carrera chiama un conoscente. E senza immaginare di essere ascoltato dagli inquirenti, spiega: "Il pm mi ha detto che il ragazzo è a casa e che non è più in ospedale, ma le sue condizioni di salute sono ancora molto gravi. Bene, così non può raccontare la sua versione: è una cosa positiva". Per gli investigatori, è come una confessione, la prova della fondatezza della loro ricostruzione dei fatti. Secondo i poliziotti, tutto sarebbe stato innescato da una discussione sul pagamento della corsa: 20 euro in tutto. Il giovane, accompagnato quella notte da due amiche, ne aveva 10 e voleva saldare con il bancomat, ma Carrera non aveva il pos. Nel van è scoppiata una lite: le ragazze, spaventate, sono scese. Il tassista è ripartito a forte velocità con il portellone aperto e con sopra Luca. Cinquanta metri dopo, in via Mantova, il 27enne è "volato" dal taxi. Carrera prima si sarebbe allontanato e poi è tornato: il ragazzo era a terra, in un lago di sangue. Lo ha preso di peso e lo ha trascinato sul marciapiede. Un passante ha chiamato il 118.

La versione del tassista

"Eravamo d'accordo di andare al bancomat. Sono partito, ho dato un colpetto ai freni. Di solito il portellone si chiude. Non si e' chiuso. Dopo 5-10 metri mi sono fermato, sono sceso e l'ho chiuso. Andavo pianissimo. Il ragazzo ha ricevuto una telefonata. Ho l'impressione che l'amica gli abbia detto: 'Scendi'. Mi sono voltato, non c'era più. Secondo me, aveva già aperto il portellone, probabilmente non ha centrato il predellino ed è caduto" aveva raccontato il tassista al pm.

Magistrati non convinti

Una versione, la sua, che non trova riscontro nell'attività investigativa. Tanto che il gip, Pier Paolo Beluzzi, nell'ordinanza cautelare annota che "emerge con evidenza l'assoluta futilità dei motivi, rappresentati dalla mancata accettazione del pagamento della risibile somma di 10 euro a mezzo di carta elettronica, che vanno ad evidenziare l'incontrollato stato di irascibilità dell'indagato, pronto ad adottare condotte violente ed estremamente pericolose per l'altrui incolumità solo per una sorta di 'ripicca' verso il malaugurato passeggero, che si trovava nell'impossibilità di saldare completamente - per una parte irrisoria - il corrispettivo per la corsa. Tale mancanza di controllo dei propri impulsi, per di più collegata alla sua attività di servizio, che al contrario proprio in quanto collegata ad un servizio pubblico dovrebbe caratterizzarsi per profili di particolare pacatezza, disponibilità e addirittura 'sicurezza' dei trasportati, rappresenta un rilevante, attuale e concreto pericolo per la reiterazione del reato con il pericolo di gravi danni all'incolumita' fisica delle persone"


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