Crisi della benzina in Gran Bretagna, il governo esclude l’intervento dell’esercito, sospesa la legge sulla concorrenza

Crisi della benzina in Gran Bretagna, il governo esclude l’intervento dell’esercito, sospesa la legge sulla concorrenza

Crisi della benzina in Gran Bretagna, il governo esclude l’intervento dell’esercito, sospesa la legge sulla concorrenza


27 settembre 2021, ore 20:00

Si sentono gli effetti della Brexit sul Regno Unito. La mancanza di manodopera straniera tra gli autisti sta causando la paralisi della consegna delle merci. Ed è allarme per la benzina. Il governo esclude l’intervento dell’esercito

Basta allarmismi, la benzina in Gran Bretagna c’è, anche se non viene consegnata ai distributori. Il governo britannico ferma la paura della popolazione ma esclude l’intervento dell’esercito per consegnare i carburanti. E le code ai distributori si allungano sempre più. Qualche catena è arrivata a razionare il quantitativo di benzina venduto ai clienti. La crisi dei carburanti è stata innescata dal rallentamento delle forniture verso la rete delle stazioni di servizio, causata dalla parziale mancanza di autisti di camion, frutto delle conseguenze della Brexit.


Il consiglio dei ministri

La decisione di non ricorrere all’esercito per la mancanza di autisti è stata presa dal consiglio dei ministri britannico. "Attualmente non è necessario, ma come ogni governo responsabile stiamo predisponendo ogni ulteriore misura che dovesse servire", ha precisato un portavoce governativo, che ha confermato l’introduzione di visti di lavoro facilitati per 5000 driver stranieri e per 5500 lavoratori del comparto avicolo, altro settore in forte difficoltà sul fronte della catena di distribuzione a causa dei posti vacanti. Ma c’è di più. Il governo di Boris Johnson ha anche sospeso i vincoli della legge sulla concorrenza nei trasporti per fare in modo di rifornire in maniera mirata le stazioni di servizio che hanno esaurito i carburanti. Problema temporaneo e in via di soluzione, assicura il ministro dell'Ambiente e dell'Agricoltura, George Eustice, confermando che in Gran Bretagna non c’è penuria di carburanti perché, sostiene l'esponente governativo, i depositi sono pieni, così come le raffinerie stanno lavorando a pieno regime. Eustice ha accusato i media di fare inutile allarmismo.


L’allarme della PRA

Alle parole del governo di sua Maestà fanno da contraltare i dati diffusi dalla Petrol Retailers Association. Delle oltre 8.000 stazioni di rifornimento presenti sulla rete stradale britannica, circa due terzi dei 5.500 punti vendita indipendenti sono senza benzina, mentre negli altri distributori il carburante è quasi esaurito. Le stazioni di servizio gestite dai supermercati hanno invece deciso di razionare il pieno. Ogni automobilista può rifornirsi per un massimo di 30 sterline.


Argomenti

  • benzina
  • Brexit
  • Gran Bretagna