Cucina Italiana Patrimonio dell’UNESCO, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida a RTL 102.5: “Riconoscimento ci rafforza anche su fronte internazionale e porterà vantaggi occupazionali”
Cucina Italiana Patrimonio dell’UNESCO, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida a RTL 102.5: “Riconoscimento ci rafforza anche su fronte internazionale e porterà vantaggi occupazionali” Photo Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
10 dicembre 2025, ore 12:00
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, interviene a RTL 102.5, in merito al riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio dell’Unesco
LA CUCINA ITALIANA È PATRIMONIO DELL’UNESCO
«Dal 2023, quando scegliemmo come governo Meloni di candidare la cucina italiana patrimonio dell'UNESCO, abbiamo lavorato in questi due anni per arrivare a questo straordinario risultato: essere la prima cucina al mondo che nella sua interezza viene riconosciuta come patrimonio dell'umanità. Questo ci rende orgogliosi ma anche consapevoli del valore che questo ha sia in termini di promozione economica del lavoro dei nostri agricoltori, dei nostri allevatori, dei nostri produttori, dei nostri trasformatori, ristoratori e di tutti quelli che legano alla cucina la capacità di raccontare la nostra Italia, la bellezza della nostra Italia, il modo di vivere, lo stile, i luoghi da cui provengono i prodotti che diventano attrattori turistici che crescono in maniera esponenziale, anche grazie alla riconoscibilità di alcuni prodotti che lì vengono realizzati. Quando vengono assaggiati in ogni parte del mondo, consigliano di andare a visitare quei luoghi speciali in cui vengono realizzati. Questo, secondo gli analisti, produrrà una crescita dal punto di vista economica eccezionale, porterà vantaggi in termini di occupazione e lavoro, oggi però è un grande giorno di festa perché, ripeto, essere la prima cucina al mondo ad avere questo riconoscimento, al pari di grandi monumenti di città d'arte, è un segnale di rispetto per una grande nazione come la nostra bella Italia».
IL LAVORO DI TUTTA L’ITALIA
«Abbiamo lavorato insieme agli imprenditori, agli agricoltori, all'associazione, la distribuzione, alle associazioni di rappresentanza della ristorazione, a tantissimi appassionati gastronomi della nostra cucina. lo abbiamo fatto nel mondo, abbiamo utilizzato i metodi promozionali migliori che avevamo, l'abbiamo portata sull'Amerigo Vespucci in ogni porto importante del pianeta, l'abbiamo mandata nello spazio con il nostro astronauta Villa Dei, l'abbiamo raccontata nelle ambasciate, all'interno dei luoghi nei quali farla scoprire ancora meglio, perché è il nostro biglietto da visita principale e con lei viaggiano poi tutte le cose che sappiamo fare, di quel straordinario Made In Italy che significa “Fatto in Italia” in termini di traduzione letteraria, ma nel mondo significa bello, buono, di qualità, il nostro valore aggiunto, quello che ci fa essere oggi la prima agricoltura europea per valore aggiunto per la prima volta nella storia, di permettere di far crescere il valore dei nostri prodotti e di difendere la qualità italiana».
LA QUESTIONE DEI DAZI
«Questo riconoscimento rafforza la posizione del nostro Paese, anche sul fronte della situazione internazionale e dei dazi, per due ragioni: una ovviamente è la promozione, che permette di avere garanzia di vendere di più e vendere meglio in termini di valore aggiunto, ma c'è anche un altro fattore che va considerato, quello del contrasto all'Italian Sounding, cioè alle imitazioni che ci derubano di quel sapere che ci è stato tramandato ed è stato protetto per generazioni. Se qualcosa è patrimonio dell'umanità, ogni sua componente deve essere difesa dall'umanità, ovviamente utilizzeremo anche questo al meglio per riuscire nell'obiettivo di rafforzare la nostra economia. Oggi ho avuto l'occasione insieme agli studenti di decine di scuole alberghiere di attendere questo straordinario risultato in collegamento da Nuova Delhi e voglio dedicare questo risultato proprio a loro ai ragazzi, al nostro futuro, a quelli che proteggeranno la qualità che ci è stata tramandata per lasciare anche loro alle generazioni che verranno, un'Italia migliore di quella che hanno ricevuto».
