Cutro, un anno dopo la strage: fiaccolata in ricordo delle 94 vittime. I familiari annunciano causa civile contro il Governo

Cutro, un anno dopo la strage: fiaccolata in ricordo delle 94 vittime. I familiari annunciano causa civile contro il Governo

Cutro, un anno dopo la strage: fiaccolata in ricordo delle 94 vittime. I familiari annunciano causa civile contro il Governo   Photo Credit: agenziafotogramma.it


26 febbraio 2024, ore 12:28

Una corona di fiori deposta in mare alle 4.30 del mattino, la stessa ora in cui un anno fa si consumò la strage in cui persero la vita 94 migranti che cercavano di raggiungere l'Italia. I familiari delle vittime faranno una causa civile contro il Governo

Oltre trecento persone si sono riunite nella notte sulla spiaggia di Steccato di Cutro, dove un anno fa persero la vite 94 migranti a seguito del naufragio del caicco su cui stavano navigando. A un anno di distanza, tra le responsabilità da accertare e colpevoli da indicare, i familiari delle vittime e alcuni superstiti intenteranno una causa civile risarcitoria nei confronti del Governo.

CUTRO, UN ANNO DOPO LA TRAGEDIA

Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 il caicco Summer Love, partito dalla Turchia, si arenò su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone: l’impatto, insieme alle onde alte, spezzò in due il natante. Il bilancio finale sarà drammatico: su 180 persone a bordo, 94 furono le vittime, di cui 35 bambini. Un anno dopo, si continua a discutere della responsabilità di una strage che poteva essere evitata se i soccorsi fossero arrivati in tempo: delle tre inchieste aperte dalla magistratura, solo quella sui presunti scafisti è arrivata a processo. La conclusione è stata una condanna a 20 anni in rito abbreviato. “Una tragedia vera che poteva essere evitata. Se loro sono sbarcati alle quattro e sono stati due ore in mare da soli qualcuno potevamo salvarlo”, ricorda Vincenzo Luciano, pescatore, tra i primi ad intervenire in mare poco dopo la tragedia: “Appena sono arrivato ho tirato fuori dall'acqua 4 o 5 bambini ma dopo, nell'arco della giornata, ne ho recuperati una quindicina”. Gli fanno eco le parole del collega Ivan Paone, anche lui in mare quella notte: “Quando ho chiamato la Guardia costiera per avvisarla della presenza di una barca in pericolo. Mi hanno detto che sapevano già dell’imbarcazione naufragata, ma sul posto, in quel momento, non c’era ancora nessuno”. I familiari delle vittime e alcuni superstiti intenteranno una causa civile risarcitoria nei confronti del governo per omissione di soccorso e per i danni subiti in conseguenza del naufragio. Il ricorso, ha spiegato l'avvocato Stefano Bertone, che insieme ai colleghi Marco Bova e Enrico Calabrese assiste una cinquantina di famiglie e alcuni superstiti, sarà presentato una volta conclusa l'inchiesta penale coordinata dalla Procura di Crotone e riguarderà la presidenza del Consiglio ed i ministeri degli Interni e dell'Economia. Da verificare anche la possibilità di estendere la casa risarcimento danni a Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.

LA FIACCOLATA IN RICORDO DELLE VITTIME

Novantaquattro candele accese sulla spiaggia e trentacinque peluche sistemati a cerchio con al centro una maglietta bianca su cui campeggia la scritta Kr46M0: è la dicitura con cui fu indicato uno dei neonati morto nel naufragio. Erano oltre trecento le persone che hanno partecipato alla veglia in ricordo delle vittime. Alle 4.30, l’orario della strage, la madre di due minori morti un anno fa, ha gettato in mare una corona di fiori, mentre alcuni dei familiari hanno srotolato uno striscione con le fotografie a colori delle vittime.



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