Da oggi Campania, Emilia Romagna e Molise in zona arancione per il Covid, domani il Consiglio dei ministri sulle nuove misure

Da oggi Campania, Emilia Romagna e Molise in zona arancione per il Covid, domani il Consiglio dei ministri sulle nuove misure

Da oggi Campania, Emilia Romagna e Molise in zona arancione per il Covid, domani il Consiglio dei ministri sulle nuove misure


21 febbraio 2021, ore 13:00 , agg. alle 16:02

Campania, Emilia Romagna e Molise sono tornate in fascia di rischio arancione per il Coronavirus, domani il Consiglio dei ministri per varare nuovi provvedimenti anti-pandemia

Dalla scorsa mezzanotte tre regioni italiane, Campania, Emilia Romagna e Molise, hanno cambiato fascia di rischio per il Covid e sono passate da quella gialla all'arancione. Questo presuppone, quindi, il ritorno a misure anti-Coronavirus più stringenti, a partire dalla chiusura di bar e ristoranti. Consentiti soltanto il delivery e l'asporto.

Presto le nuove misure anti-Covid

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha convocato per domani mattina, alle 9.30, a Palazzo Chigi, la riunione del suo esecutivo per varare, da subito, il nuovo decreto con le misure per l'emergenza Coronavirus. Il Consiglio dei ministri sembra orientato a prorogare, almeno fino al 5 marzo prossimo, il divieto di spostamento tra le regioni, anche gialle, in scadenza il 25 febbraio. Ricordiamo che il 5 marzo scadrà l'ultimo Dpcm sull'emergenza Covid

Un cambio di passo sulle vaccinazioni

Le regioni, in vista del varo delle nuove misure che il governo deciderà per combattere la pandemia, hanno chiesto, allo stesso esecutivo, un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica. I governatori confidano che il premier Mario Draghi acceleri sui provvedimenti da prendere e, in quest'ottica, si spiega il Consiglio dei ministri di domani, ma, soprattutto, chiedono chiarezza, per evitare, come già successo, dicono, che la mattina si sconfessi quello che è stato dichiarato la sera precedente

Aprire le fabbriche per le vaccinazioni

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha annunciato, in un'intervista in edicola oggi, che gli imprenditori sono pronti ad aprire le loro fabbriche e gli uffici per vaccinare dipendenti e familiari. La proposta è stata già girata a Palazzo Chigi. L'idea è quella di fare le immunizzazioni, sul modello estero, utilizzando strutture già esistenti come, ad esempio, anche fiere, aeroporti e stazioni. Non solo, per far fronte all'epidemia, serve il coinvolgimento di tutti. "Imprese e sindacati", ha affermato Bonomi, "devono essere ascoltati insieme per trovare soluzioni rapide ed efficaci".

I contrasti con Astrazeneca

La casa farmaceutica Astrazeneca  ha annunciato un taglio delle forniture all'Italia di dosi di vaccino. Al nostro Paese saranno consegnate 506mila fiale al posto delle 566mila stabilite da contratto. Per questo, da più parti, è stato chiesto l'intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Astrazeneca, comunque, ha fatto sapere che sta lavorando per rispettare l'impegno di consegnare all'Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l'obiettivo, poi, di superare i 5 milioni. Inoltre ha presentato un esposto alla magistratura per denunciare tentativi di fornire fiale fuori dai canali ufficiali, nessuna fornitura, quindi, al settore privato.


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