Davide Fontana condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Carol Maltesi. Riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà

Davide Fontana condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Carol Maltesi. Riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà

Davide Fontana condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Carol Maltesi. Riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà   Photo Credit: agenziafotogramma.it


21 febbraio 2024, ore 19:52

Fontana dovrà risarcire risarcire con 168mila euro la madre di Carol Maltesi e con 180mila euro il figlio di 7 anni della donna uccisa

I giudici hanno deciso, Davide Fontana dovrà scontare l’ergastolo. L’uomo che tra poco compirà 45 anni, è accusato di aver ucciso l'ex fidanzata 26enne Carol Maltesi l’11 gennaio 2022 a Rescaldina, in provincia di Milano e di averne occultato il cadavere facendolo a pezzi. Questa mattina, l’assassino si è presentato spontaneamente in aula per chiedere scusa per quanto fatto, dicendo di essere pentito e di provare grande sofferenza. La Corte ha però accolto le richieste del sostituto procuratore generale, vale a dire il carcere a vita per l’imputato, dopo che il pubblico ministero aveva impugnato la sentenza di primo grado pronunciata dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, che aveva riconosciuto la colpevolezza di Fontana condannandolo però a 30 anni di carcere. Sono state riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che erano cadute in primo grado. La Corte inoltre ha condannato Fontana a risarcire con 168mila euro la madre di Carol Maltesi e con 180mila euro il figlio di 7 anni della donna uccisa.

LA ZIA DELLA VITTIMA: "SENTENZA GIUSTA, DEVE PAGARE"

"Sono felice perché deve pagare, nessuno ha diritto di togliere la vita a un'altra persona", ha commentato Anna, zia di Carol Maltesi. "Ci speravamo, a maggior ragione dopo quanto sentito stamattina con la difesa che ha buttato fango su mia nipote e sulla sua tomba" ha aggiunto la donna, dicendo poi che bisognerebbe "inasprire le sentenze perché dobbiamo fermare i femminicidi: non si uccide per amore. Chi uccide non ama. Il condannato non è una persona ignorante, ma colta. Per 70 giorni se l'è tenuta lì, lui sapeva benissimo che il papà viveva in Olanda e che la madre era invalida a casa. Sapeva che nessuno sarebbe andato a cercarla. Oggi è un giorno di giustizia per mia nipote, per mia sorella, per tutti".

"È stata fatta giustizia - ha detto invece Manuela Scalia, legale del padre di Carol Maltesi - . Siamo contenti per i familiari, hanno sofferto tantissimo, questo non riporta in vita la persona amata, però da un punto di vista psicologico è una piccola briciola che li aiuta ad andare avanti. Non potranno più avere la mamma, la figlia, ma è qualcosa davanti a un crimine così efferato. Ci ha toccato profondamente questa storia, personalmente l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle e ci sono stati dei momenti in cui anche per noi è stato pesante", ha concluso.


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