Devastante terremoto in Turchia e Siria, si temono migliaia di morti; rientrato l'allarme tsunami sulle coste italiane

Devastante terremoto in Turchia e Siria, si temono migliaia di morti; rientrato l'allarme tsunami sulle coste italiane

Devastante terremoto in Turchia e Siria, si temono migliaia di morti; rientrato l'allarme tsunami sulle coste italiane   Photo Credit: agenziafotogramma.it


06 febbraio 2023, ore 10:44

La notte scorsa un sisma di magnitudo 7.8 ha portato morte e distruzione nella parte meridionale della Turchia e nelle regioni settentrionali della Siria. Il bilancio delle vittime è in costante peggioramento. Rientrato l'allarme tsunami che era stato dichiarato per le coste dell'Italia meridionale

UN SISMA DEVASTANTE TRA TURCHIA E SIRIA

Il bilancio è drammatico, ma provvisorio. Il numero dei morti è destinato ad aumentare con il passare delle ore. Ci sono zone che non sono state raggiunte subito dai soccorritori, le vittime potrebbero essere migliaia. Erano le 4.17 della notte ( le 2.17 in Italia) quando la Turchia del Sud e la vicina Siria sono state svegliate da una scossa forte, lunga, intensa. La magnitudo registrata è stata 7.8 sulla scala Richter, l’epicentro individuato nei pressi della città di Gaziantep, nella parte sud occidentale della Turchia, a una cinquantina di chilometri dalla Siria. Numerose e violente le repliche, almeno sette hanno avuto una magnitudo superiore al quarto grado.

MIGLIAIA DI PERSONE SOTTO LE MACERIE

Intere regioni sono state rase al suolo, molte case si sono sbriciolate, con migliaia di persone rimaste intrappolate sotto le macerie: qualcuno è stato estratto vivo, ma il numero dei morti è molto elevato. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. I soccorsi sono all’opera, nella regione stanno arrivando rinforzi anche da altre zone della Turchia. In Siria la ONG di protezione civile White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Crollati palazzi anche ad Aleppo

RIENTRATO ALLARME TSUNAMI IN ITALIA

Subito dopo il potente terremoto che ha devastato Turchia e Siria, è scattato un allarme tsunami nel mar Mediterraneo. Coinvolta anche l’Italia meridionale. Il Dipartimento della Protezione civile in piena notte ha diramato un'allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane, dalle autorità è arrivato un invito “ad allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l'area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali". Secondo le previsioni, una onda anomala avrebbe potuto investire le coste italiane intorno alle 6.30, in particolare in Calabria Sicilia e Puglia. Per fortuna l’allarme è poi rientrato, sulle coste italiane è arrivata qualche onda alta 15 centimetri, nulla di preoccupante. Per precauzione era stata interrotta la circolazione ferroviaria nelle zone costiere interessate, poi il servizio è ripreso.

ALL'OPERA L'UNITA' DI CRISI DELLA FARNESINA

L’unità di crisi della Farnesina si è subito attivata per monitorare la situazione e per verificare la presenza di cittadini italiani nelle zone del disastro. Al momento non risultano nostri connazionali tra le vittime, ma le verifiche sono ancora in corso. Il ministro degli esteri Antonio Tajani si è messo in contatto con il suo omologo turco Cavusoglu e con il nunzio apostolico in Siria, il cardinale Mario Zenari. La premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio di solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma: “Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite”. Messaggi di solidarietà e offerte di aiuto sono arrivate dall'intera comunità internazionale


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