Dossieraggio, Maurizio Lupi a RTL 102.5: “C’è anche il mio nome, è come entrare in casa e rubare”

Dossieraggio, Maurizio Lupi a RTL 102.5: “C’è anche il mio nome, è come entrare in casa e rubare”

Dossieraggio, Maurizio Lupi a RTL 102.5: “C’è anche il mio nome, è come entrare in casa e rubare”


07 marzo 2024, ore 11:00
agg. 25 marzo 2024, ore 09:33

Lupi sulle regionali: “in Sardegna bella sconfitta, in Abruzzo vinceremo le elezioni”

Il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro per un punto sulle ultime notizie di politica e attualità.

DOSSIERAGGIO

«Mi auguro che emergano i mandanti. Intanto devo dire che ho apprezzato le parole del procuratore antimafia Melillo perché non ha voluto sminuire la gravità del fatto; anzi, l’ha sottolineata, e questo è un bene per tutti. Quello che sta succedendo ai rappresentanti delle istituzioni, spiati senza l’autorizzazione, per creare dossieraggio è una cosa grave che riguarda tutti coloro che amano e apprezzano il valore della democrazia e delle istituzioni, non solo la maggioranza o l’opposizione. Ho letto che c'è anche il mio nome. È come se uno entrasse in casa tua e rubasse, indipendentemente da ciò che prende: sei stato violato nella tua privacy. Questo è un fatto gravissimo, ancor più se viene usato per ricattarti o per pensare di indebolirti politicamente. Ciò crea anche molta insicurezza nei cittadini, ed è per questo che è necessario fare chiarezza», dichiara Maurizio Lupi.

«C’è stato un altro passaggio molto grave: è possibile che un luogotenente della guardia di finanza faccia 5mila o 8mila accessi da solo per due anni, senza che nessuno glieli chiedesse? Devo dire che qui non è in gioco la libertà di stampa, perché il giornalista fa il suo lavoro. Qui è importante capire la responsabilità, chi tira le fila, qual è il progetto che c’è dietro. Riguarda tutti, e su questo dobbiamo essere molto coscienti e non sminuire la gravità della situazione. Sono molto preoccupato e penso che il punto principale sia quello della delegittimazione. Sono tutti uguali, quando si va in giro il luogo comune è che non cambierà mai nulla, che i politici sono tutti uguali e non serve andare a votare. Questo non va bene perché in una comunità qualcuno dovrà governare, e chi governa se non quello scelto dai cittadini? Da presidente di Noi Moderati dico basta con la vittoria sull’avversario solo per dire che è il più cattivo. Questa è la delegittimazione, il modo in cui si pensa che si possa vincere contro l’altro solo perché si può dire che l’altro è il più cattivo. Bisogna ritornare a una competizione politica dove io voglio la fiducia dei cittadini perché credo di avere una risposta migliore alle cose che si fanno. Se c’è una cosa giusta perché devo dire che è sbagliata? Noi invece in questi 20 anni abbiamo creato un clima politico per cui se uno vince non è perché è più bravo ma perché devi dimostrare che l’altro è cattivo», continua.

ELEZIONI IN ABRUZZO

«In Sardegna ci siamo presi una bella sconfitta. In Abruzzo è un'occasione importante, sento che c’è entusiasmo, in 5 anni è stato governato bene, e lo dico da abruzzese. Credo che vinceremo le elezioni. Le divisioni non servono, poi all’interno del centro destra i distinguo non servono a nessuno. Per noi la sfida è quella di governare. Ma devo dire che l’unità del centro destra non è in discussione», conclude Lupi.


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