E' giusto discutere dell'obbligatorietà del vaccino? Oggi diverse prese di posizione, tutti i commenti della giornata

E' giusto discutere dell'obbligatorietà del vaccino? Oggi diverse prese di posizione, tutti i commenti della giornata

E' giusto discutere dell'obbligatorietà del vaccino? Oggi diverse prese di posizione, tutti i commenti della giornata


29 dicembre 2020, ore 20:00

Solo il venti per cento del personale delle Rsa si vaccinerebbe, scoppia la polemica

Sono veramente preoccupanti i dati che arrivano dalle Rsa. Solo il venti per cento degli operatori avrebbe dato la disponibilità a vaccinarsi contro il Covid. Se i numeri dovessero essere confermati saremmo di fronte ad un problema molto grave. Non ci sono, al momento, tante soluzioni tra le quali scegliere per debellare il virus. Ne esiste solo una: vaccinarsi ed arrivare alla cosiddetta immunità di gregge. Fino a quando non ci saranno alternative questa sarà l’unica strada. Ha senso, dunque, discutere sulla obbligatorietà dei vaccini? E’ solo una questione di responsabilità verso gli altri o anche verso noi stessi? Il problema è spinoso e coinvolge qualche milione di italiani. E’ giusto, quindi, che il dibattito sia il più ampio possibile.


La posizione del ministero della Salute

E sull’argomento, oggi, è intervenuto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. "Non illudiamoci di uscirne in poche settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di un'adesione massiccia al vaccino"ha detto in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'. “Rispetto ai dubbi del personale sanitario "metterei in dubbio la qualità del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento. Al momento - prosegue - non è prevista alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c'è l'obbligatorietà. Ma non è un problema attuale. Sono fiducioso".


Le parole del Comitato Tecnico Scientifico

Rispetto ai dati sulle Rsa e sul numero esiguo di personale che si vaccinerebbe è intervenuto il coordinatore del comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo. "Per medici, infermieri, personale sanitario il vaccino anticovid deve essere obbligatorio – ha detto al Messaggero - Lo stesso deve valere per chi lavora nelle Residenze sanitarie, dobbiamo difendere gli anziani". "Un operatore sanitario deve vaccinarsi- ribadisce Miozzo - E secondo me l'obbligo deve valere anche per chi lavora in una rsa, non solo per chi assiste gli ospiti ma anche per chi entra a fare le pulizie". "Ma io andrei anche oltre. Penso a tutte le strutture pubbliche, alle scuole, a chi lavora a contatto con molte persone", prosegue. "Bisogna andare per gradi - spiega - La via maestra è quella del convincimento. Dobbiamo fare il possibile per spiegare agli italiani quanto sia importante e sicuro vaccinarsi. Serve un'informazione adeguata. Se la percentuale resta troppo bassa, allora si prendano misure più serie. Ma in un ospedale, per capirci, non ci devono essere tentennamenti: se vuoi lavorare, devi vaccinarti, dobbiamo proteggere i pazienti. Poco fa ho incontrato un alto ufficiale dei carabinieri e lui, giustamente, mi ha ricordato che per entrare nell'Arma era obbligatorio avere fatto alcuni vaccini. Perché per il coronavirus oggi dovrebbe essere differente quando parliamo di medici e infermieri?".

Il vaccino obbligatorio può essere controproducente

"Rendere obbligatorio il vaccino per tutti, da subito, può essere controproducente, rischi di alimentare l'irrazionalità no vax. Devo dire che questi strumenti di sensibilizzazione e informazione ancora non li vedo, ci sono ancora troppe esitazioni. Prevale nella narrazione collettiva il dubbio - conclude Miozzo - Va anche detto che nel prossimo futuro sarà obbligatorio essere vaccinati per viaggiare, si va verso il passaporto sanitario. In fondo già oggi in alcuni Paesi non entri se non hai determinate vaccinazioni, dove sarebbe lo scandalo nel chiedere anche la prova di essere immunizzati al coronavirus?".


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