E' morta, insieme al suo bimbo, la donna incinta salvata dalle bombe a Mariupol; la sua foto, simbolo della guerra

E' morta, insieme al suo bimbo, la donna incinta salvata dalle bombe a Mariupol; la sua foto, simbolo della guerra

E' morta, insieme al suo bimbo, la donna incinta salvata dalle bombe a Mariupol; la sua foto, simbolo della guerra


14 marzo 2022, ore 11:16

La giovane, morta insieme al bimbo che portava in grembo, era ricoverata nell'ospedale ostetrico di Mariupol, quando la struttura è stata bersagliata dal fuoco russo

Quell'immagine drammatica e commovente è uno scorcio della guerra che colpisce le coscienze e prima ancora i cuori. E' la foto di una giovane donna incinta, ferita e insanguinata, salvata dai soccorritori,  un'immagine cha ha fatto il giro del mondo. La ragazza era incinta ed era una delle pazienti ricoverate nell'ospedale ostetrico di Mariupol, devastato dalle bombe dei russi, il 9 marzo scorso. I soccorritori l'avevano portata fuori in barella, ferita mentre con le mani si reggeva il grembo, in un'istantanea che ha raccontato una volta di più la crudezza e l'insensatezza della guerra. 

L'annuncio della morte sui media internazionali

"E' morta una delle donne in stato di gravidanza ferite nel bombardamento del 9 marzo contro un ospedale di Mariupol", ha scritto Ukrinform che ha  citato la giornalista Asya Dolina di VoA che ha dato la notizia sul proprio profilo Facebook. Secondo Dolina, "non è sopravvissuta la prima ragazza incinta, che era stata trasportata su una barella, dei servizi video e foto dal sito bombardato dell'ospedale pediatrico numero 3 di Mariupol" e "non si è salvato il suo bambino". La donna era stata trasportata d'urgenza in un altro ospedale dopo l'attacco russo la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. La foto fece il giro del mondo in pochi minuti. Nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvare né lei, né il bimbo. Secondo Ukrinform, un'altra donna, Marianna Pidhurska, fotografata nelle stesse circostanze, è viva e quattro giorni fa è nata la sua bambina.

Mariupol, il simbolo dell'Ucraina martoriata 

A Mariupol, si prospetta un'ecatombe. La città assediata dai russi da giorni ormai è allo stremo, senz'acqua ed elettricità, con le scorte di viveri estremamente basse. La popolazione vive nei rifugi,  che si sono trasformati in una sorta di trappola a cui non riescono ad avere accesso neppure gli aiuti internazionali. Dei dieci corridoi umanitari aperti oggi  per evacuare i civili dalle città assediate, nessuno è stato attivato da Mariupol e i convogli umanitari non riescono ad arrivare. Le autorità ucraine hanno spiegato che sarà effettuato un altro tentativo di consegnare un carico di derrate alimentari, farmaci e acqua. Ieri un convoglio umanitario non è riuscito a raggiungere la città a causa dei bombardamenti russi, mentre la Croce Rossa ha avvertito che "il tempo stringe" per salvare i civili.


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