Emilia, via genitori dagli spalti, calcio giovanile combatte il razzismo

Emilia, via genitori dagli spalti, calcio giovanile combatte il razzismo

Emilia, via genitori dagli spalti, calcio giovanile combatte il razzismo


11 novembre 2019, ore 12:00 , agg. alle 12:54

Sono diverse le iniziative contro le discriminazioni, compreso il ritiro delle squadre dal match

Genitori sfrattati, segno nero sul volto di tutti i tesserati, squadre ritirate a match in corso. Sono alcune delle iniziative in Emilia per combattere il razzismo nello sport. Si stanno susseguendo sui campi di calcio giovanile, infatti, diverse iniziative educative per reagire alle discriminazioni. In provincia di Modena c'era stato il caso del Gaggio, con l'allenatore che aveva deciso di richiamare i suoi Giovanissimi dopo gli insulti a un giocatore di colore. Sempre nel Modenese gli Allievi del San Paolo hanno deciso di dare una risposta alle offese razziste arrivate a un arbitro dalla tribuna dove erano presenti i genitori. La società, dopo averne parlato coi calciatori, si è inventata la giornata di squalifica al pubblico. Ovvero, gara successiva a porte chiuse per impartire una lezione. A Bologna, invece, un'intera società si è mobilitata dopo che un ragazzino di 8 anni era stato preso di mira da un avversario: tutti i tesserati della Murri Calcio, dai piccoli alla Terza Categoria, hanno giocato con un segno nero sulle guance.

Argomenti

  • calcio
  • emilia
  • giovanli
  • razzismo