Eriksson: "Mi resta un anno di vita, ho un cancro terminale"

Eriksson: "Mi resta un anno di vita, ho un cancro terminale"

Eriksson: "Mi resta un anno di vita, ho un cancro terminale"   Photo Credit: agenziafotogramma.it


11 gennaio 2024, ore 12:33

"Si è scoperto che avevo il cancro ma il giorno prima avevo corso cinque chilometri", ha rivelato oggi l'ex allenatore svedese

"Ho una malattia grave. Nel migliore dei casi mi resta un anno, nel peggiore molto meno”. È l’annuncio che questa mattina l’ex allenatore Sven-Göran Eriksson, 75 anni, ha affidato alla radio svedese P1. Allenò la Lazio, portando i biancocelesti nel 2000 a vincere il loro secondo Scudetto, ma anche Roma, Sampdoria e Fiorentina. Commissario tecnico in Inghilterra, Messico, Costa D’Avorio e Filippine, dirigente sportivo in Svezia al Karlstad Fotboll. Poi, dopo 42 anni di carriera, lo scorso anno l’addio al calcio per motivi di salute. “Si è scoperto che avevo il cancro ma il giorno prima avevo corso cinque chilometri”, ha svelato oggi.

ERIKSSON, LA SCOPERTA DELLA MALATTIA

Una scoperta avvenuta per caso, dopo un malore. È così che è nata la battaglia di Eriksson contro la malattia terminale che questa mattina ha comunicato al mondo in diretta sulla radio svedese P1: “Ero completamente sano, poi sono crollato, sono svenuto e sono finito in ospedale. Dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno”. E ancora: “È venuto dal nulla, e questo ti sciocca. Non sento grandi dolori, ma mi è stata diagnosticata una malattia che puoi rallentare ma che non puoi operare. Quindi è quello che è”.


QUARANTADUE ANNI DI CARRIERA, GUIDÒ LA LAZIO ALLA VITTORIA DELLO SCUDETTO

Spero non sia vero o che riesca a superare questo brutto male. Ha dato tanto al calcio”, ha commentato Arrigo Sacchi, che nel 1990 guidò il Milan alla vittoria della Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eriksson. L’allenatore svedese l’ultimo a portare i biancocelesti alla vittoria di uno Scudetto all’inizio del Millennio, vinse una Coppa Italia con la Roma, una con la Sampdoria e una Coppa Uefa con il Göteborg. Nel 2001 il ruolo da ct in Inghilterra, nella stagione d’oro di Beckham, Gerrard e Rooney, mantenuto fino al 2006 ma dove non riuscì a replicare le fortune collezionate in Italia: la Nazionale inglese fu infatti eliminata ai quarti di finale ai Mondiali del 2002 e del 2006, nonché agli Europei del 2004. L’ultimo ruolo da allenatore nel 2019, poi l’esperienza da direttore sportivo nel Karlstad Fotboll. Poi l’addio al mondo del pallone lo scorso anno e la rivelazione di questa mattina: “Guardo i lati positivi delle cose. Non bisogna farsi seppellire dai problemi, perché questa è ovviamente lo battuta d'arresto più grande di tutte”. 


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