Esecutivo, il premier Draghi alle Camere: “Questi sono i giorni più bui della storia europea”

Esecutivo, il premier Draghi alle Camere: “Questi sono i giorni più bui della storia europea”

Esecutivo, il premier Draghi alle Camere: “Questi sono i giorni più bui della storia europea”


25 febbraio 2022, ore 12:37 , agg. alle 12:57

Il presidente del Consiglio riferisce con un’informativa in Parlamento sulla guerra in Ucraina: "Momento drammatico con Zelensky al Consiglio Ue. È nascosto a Kiev, ci ha detto che non ha più tempo. Dovevo sentirlo al telefono, poi non era più disponibile"

"L'offensiva ha già colpito in modo tragico la popolazione ucraina: il Ministero dell'Interno ucraino registra vittime civili. Le immagini a cui assistiamo - di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane - sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea. Si registrano lunghe file di auto in uscita da Kiev e da altre città ucraine, soprattutto verso il confine con l'Ue". Lo afferma il premier Mario Draghi nell'informativa alla Camera sul conflitto Russia-Ucraina, sottolineando che "il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerata. Ma l'agenda del presidente russo è vasta, complessa e a lungo premeditata. Ho la sensazione di essere solo allo stato iniziale di un profondo cambiamento delle relazioni internazionali che ci hanno accompagnato nei più di 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale".


L’ambasciata

Draghi ha ricordato che "l'ambasciata italiana a Kiev è aperta, pienamente operativa, e mantiene i rapporti con le autorità ucraine, in coordinamento con le altre ambasciate, anche a tutela degli italiani residenti. L'ambasciata resta in massima allerta ed è pronta a qualsiasi decisione. Abbiamo già provveduto a spostare il personale in un luogo più sicuro". Ai circa 2000 connazionali presenti "è stato raccomandato di seguire le indicazioni delle autorità locali e di valutare con estrema cautela gli spostamenti via terra dentro e fuori il paese. Alla luce della chiusura dello spazio aereo e della situazione critica sul terreno, stiamo pianificando in coordinamento con le principali ambasciate dell'Unione Europea un'evacuazione in condizioni di sicurezza", spiega il premier. Nel suo intervento, Draghi si è poi soffermato sul "momento drammatico" del collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del Consiglio europeo. "È nascosto a Kiev da qualche parte, ci ha detto che non ha più tempo". È fallito un appuntamento telefonico fra Draghi e Zelensky, previsto per le 9.30.


I soldati

Draghi poi ha anche annunciato quanti soldati l'Italia metterà a disposizione della Nato: 3.400 unità. "Le forze italiane che prevediamo essere impiegate sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni - circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili".


L’energia

Infine una lunga parte dell'intervento è dedicata all'energia. Il premier spiega come il governo sia al lavoro per diversificare le fonti di energia e affrancarsi in parte dalla dipendenza dal gas russo. "Il Governo è al lavoro inoltre per aumentare le forniture alternative. Intendiamo incrementare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli Stati Uniti. Il Presidente americano, Joe Biden, ha offerto la sua disponibilità a sostenere gli alleati con maggiori rifornimenti, e voglio ringraziarlo per questo. Tuttavia, la nostra capacità di utilizzo è limitata dal numero ridotto di rigassificatori in funzione. Per il futuro, è quanto mai opportuna una riflessione anche su queste infrastrutture. Il Governo intende poi lavorare per incrementare i flussi da gasdotti non a pieno carico – come il TAP dall’Azerbaijan, il TransMed dall’Algeria e dalla Tunisia, il GreenStream dalla Libia. Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato. Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario".



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