Etiopia, il racconto di Antonis, per due minuti ho perso quel volo

Etiopia, il racconto di Antonis, per due minuti ho perso quel volo

Etiopia, il racconto di Antonis, per due minuti ho perso quel volo


11 marzo 2019, ore 17:00

Il post su Facebook: "Ho fatto di tutto per salire sul velivolo, è stato il mio giorno fortunato"

Due minuti che ti salvano la vita. Il cittadino greco e presidente di un’organizzazione non governativa, Antonis Mavropoulos, ha raccontato che, ieri, avrebbe dovuto salire a bordo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines diretto a Nairobi che si è schiantato sei minuti dopo la partenza da Addis Abeba. Antonis, sul suo profilo Facebook, ha pubblicato la foto del biglietto. A margine il commento: “E’ il mio giorno fortunato”. L’uomo, infatti, ha fatto ogni cosa per tentare di riuscire a salire a bordo di quell’aereo. Ma, per soli due minuti di ritardo nella gestione della sua valigia, ha perso il volo. E’ arrivato al gate quando, quest’ultimo, era già stato chiuso. A quel punto racconta di aver pregato il personale di terra di farlo comunque salire, ma non ha ottenuto il permesso. “Lo staff dell’aeroporto – ha raccontato – mi ha spinto a prendere il volo successivo delle 11.20, chiedendomi scusa per l’inconveniente e mi ha portato in sala d’attesa. "Ho perso il volo per due minuti – si legge –, quando sono arrivato l'imbarco era chiuso e ho visto gli ultimi passeggeri entrare attraverso il tunnel - scrive su Facebook, spiegando di essere ancora sotto shock - Due guardie di sicurezza mi hanno informato che per motivi di sicurezza e per problemi con una valigia non avrei potuto imbarcarmi". 
Il presidente dell’associazione ha aggiunto: "Ho protestato, ma poi qualcuno mi ha detto gentilmente di non arrabbiarmi e di dire grazie a Dio, perché ero l'unico passeggero del volo ET 302 a essermi salvato. In un primo momento non capivo, ma ho aspettato che mi identificassero prima di andare via. Dopo ho sentito la terra cedere sotto i miei piedi, ho cercato su internet per trovare informazioni sul volo e degli amici da Nairobi mi hanno informato di quello che era successo. Ho capito allora che dovevo contattare immediatamente la mia famiglia per rassicurare tutti sulle mie condizioni. Il post l'ho scritto perché voglio dire che fili invisibili guidano la nostra vita. In realtà, è la prima volta che sono così contento di condividere un post e sono grato di essere vivo e di avere molti amici che mi vogliono bene. Baci a tutti e un caloroso ringraziamento per il vostro sostegno emotivo. Forse non sono troppo vecchio per il rock 'n roll, ma certamente troppo giovane per morire".