Fate tornare a scuola i ragazzi delle scuole superiori, l'appello degli esperti, troppa Dad può creare danni incommensurabili

Fate tornare a scuola i ragazzi delle scuole superiori, l'appello degli esperti, troppa Dad può creare danni incommensurabili

Fate tornare a scuola i ragazzi delle scuole superiori, l'appello degli esperti, troppa Dad può creare danni incommensurabili


23 novembre 2020, ore 12:24

Riaprire le scuole sì, riaprire le scuole no. Il dilemma che divide mondo politico, scientifico e società civile in Italia grava in modo pesante sulla vita delle famiglie italiane. In queste ore torna d’attualità, in vista di possibili novità contenute nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio del prossimo 3 dicembre, che potrebbe prevedere il ritorno tra i banchi degli studenti delle scuole superiori

Gli studenti delle superiori da due mesi sono a casa

Sicuramente sono proprio loro gli studenti più colpiti dalle restrizioni adottate a più riprese a partire dal mese di ottobre, per cui i ragazzi sono andati nelle aule, regolarmente,  solo per poche settimane dopo l’estate, poi hanno dovuto fare i conti con la didattica a distanza. Solo pochi giorni fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme sull’impatto negativo che una chiusura prolungata delle scuole possa produrre sugli studenti dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica. A ritenere possibile una riapertura dei licei già a dicembre, scongiurando dunque una proroga della Dad fino alla ripresa di  gennaio, dopo le vacanze natalizie, sarebbe anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pur nella considerazione dell’andamento dei contagi. Con il Dpcm in vigore dal 3 novembre, ricordiamo che nelle zone gialle ed arancioni la didattica a distanza riguarda gli studenti delle superiori, mentre nelle zone rosse si può frequentare la scuola in presenza solo fino alla prima media. In realtà, queste linee dettate per il territorio nazionale, non sono seguite dappertutto: Campania, Basilicata, Puglia e Calabria hanno deciso in tempi diversi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.

Gli esperti chiedono la riapertura delle scuole, e Azzolina è d’accordo

Le scuole devono, non possono, ma devono, restare aperte", ha sottolineato il responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo che in un'intervista al  'Corriere della Sera', ha ribadito, una volta di più, il suo pensiero sulla necessità di garantire la didattica in presenza. “Avremo una generazione di liceali che andrà all'esame di Stato avendo perso il contatto fisico con l'universo scolastico per quasi unanno. Un danno incommensurabile", ha aggiunto. Diventano consistenti, insomma, le spinte per il ritorno delle lezioni in presenza già prima di Natale, soprattutto se dovesse confermarsi la discesa della curva di contagi. E la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina ha smentito poche ore fa, dal suo profilo Facebook, di aver dichiarato di non volere la riapertura delle scuole a dicembre. “Al Ministero dell’Istruzione non si dà per scontato che anche a dicembre tutti gli studenti resteranno a casa” - ha scritto - “L’unica cosa per me scontata è che siano tutti d’accordo, e che tutti collaborino, per riportare quanto prima in classe studentesse e studenti che al momento stanno facendo didattica digitale a distanza. Io sto lavorando per questo”. Una posizione molto netta che sarebbe stata ribadita durante l’ultimo vertice di governo con al centro i contenuti del Dpcm di dicembre; secondo le indiscrezioni, riportate da diversi organi di stampa, la ministra avrebbe chiesto una maggiore attenzione per la scuola soprattutto in considerazione di un possibile allentamento delle altre restrizioni attualmente in vigore nelle regioni italiane.


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