Fermato il figlio di Fiorenza Rancilio, è accusato di aver ucciso la madre; l'uomo ha seri problemi psichici

Fermato il figlio di Fiorenza Rancilio, è accusato di aver ucciso la madre; l'uomo ha seri problemi psichici

Fermato il figlio di Fiorenza Rancilio, è accusato di aver ucciso la madre; l'uomo ha seri problemi psichici   Photo Credit: agenziafotogramma.it


14 dicembre 2023, ore 10:30

Nella notte è scattato il fermo con l'accusa di omicidio volontario aggravato. La ricca ereditiera è stata uccisa ieri nel suo attico in pieno centro a Milano. Nel 1978 il fratello della vittima era stato rapito dalla 'ndrangheta

POCHI DUBBI

Nella notte è arrivato il provvedimento ufficiale. Il figlio di Fiorenza Rancilio è stato sottoposto a fermo, con l’accusa di omicidio volontario. L’uomo resta ricoverato al Policlinico di Milano, dove è piantonato. Guido Augusto Gervaso Gastone Pozzolini Gobbi Rancilio ha 35 anni, quattro nomi e tre cognomi. Ieri è stato trovato in stato confusionale e catatonico di fianco al cadavere della madre, ricca ereditiera di 73 anni, nel suo attico di via Crocefisso, in pieno centro a Milano. Da anni il giovane era in cura per una forma di schizofrenia, una storia fatta di ricoveri terapie e ricadute. Fiorenza Rancilio aveva confidato di aver paura del figlio, che  “quando impazziva spaccava tutto”. Il cadavere della donna presentava una ferita profonda sulla fronte: prima di essere uccisa, potrebbe essere stata stordita con qualche sostanza, l’autopsia farà chiarezza.

FAMIGLIA RICCA E SFORTUNATA

La famiglia Rancilio era stata protagonista di un boom economico molto significativo, Gervaso – il patriarca – aveva fatto i soldi a palate nel settore immobiliare; nel 1978 era stata duramente segnata dal sequestro di Augusto, il fratello della donna uccisa ieri. Lo aveva rapito la ‘ndrangheta, non è mai stato ritrovato. Si pensa che sia stato ucciso dai carcerieri mentre tentava la fuga. In quel contesto qualche anno dopo nacque Guido: la famiglia era – comprensibilmente- terrorizzata dai sequestri, il bambino venne cresciuto sotto la classica campana di vetro, tra misure di sicurezza non comuni. Forse lì qualcosa ha iniziato a rompersi. Fino alla tragedia di ieri.


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